Una nuova casa per il Giornale di Segrate

ll Giornale di Segrate ha una nuova casa. Dal 1° gennaio la redazione si è spostata da via Grandi in via Pascoli 17 (Novegro) negli uffici della Cooperativa il Melograno grazie alla fusione con la Cooperativa Edificatrice Segratese editrice della testata. Qui i giornalisti lavoreranno fianco a fianco con lo staff del Melograno, realtà storica che della contaminazione tra competenze e storie diverse e dell’accoglienza ha fatto la propria cifra identitaria.

Una novità che crediamo possa arricchire il nostro giornale e aiutarlo a mettere a fuoco temi fondamentali per la comunità come quelli sociali. Se è vero infatti che Segrate è stabilmente nella top ten dei Comuni più ricchi d’Italia per reddito pro capite, ciò non significa che in città non siano presenti – e anzi in crescita – situazioni di fragilità ed emarginazione. Tanto più che Segrate è e resta una città di frazioni molto diverse tra loro e quindi quella fotografia che ne immortala la ricchezza dovrebbe essere guardata sì, ma con la lente di ingrandimento.

Il trasloco della redazione a Novegro, in questo senso, può rappresentare un cambiamento di punto di vista anche per noi. Allontanandosi dal centro, il Giornale di Segrate sarà ancora più attento a quelle che, magari in maniera un po’ grossolana, potremmo chiamare le periferie di Segrate. Proprio a partire da Novegro, nucleo storico della città, con un passato da “quartiere operaio” poi mutato negli anni diventando un puzzle di nuovi abitanti che oggi ha una storica opportunità di rilancio con l’arrivo della M4, unico tra i quartieri di Segrate oggi davvero servito dal metrò in attesa del futuro prolungamento della “blu”. 

Una realtà da rimettere in rete con il resto di una città dal baricentro… “centroparcocentrico”, ma non priva di debolezze fuori dalle inquadrature di Instagram. Basti pensare al lavoro e all’abitare, con giovani e famiglie sempre più in difficoltà nell’arrivare (o restare) a Segrate con prezzi delle case sia in affitto sia in vendita trascinati all’insù da quelli del capoluogo, a un trasporto pubblico carente soprattutto in certe zone e fasce orarie, alle difficoltà del commercio locale, all’inflazione che morde anche nelle nostre “isole felici”. “Segrate è una città che ha saputo mantenere vivo il suo lato di paese”, ha scritto il sindaco nel suo “post di fine anno”. Ed è anche tra le poche ad avere ancora il suo “giornale del paese”. Una voce indipendente e plurale, al servizio della comunità.

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