Giornata della memoria, a scuola si fa la differenza

I ragazzi dell'Istituto Sabin e le autorità presenti alla cerimonia nella sede della secondaria di Milano2

Commemorazione anticipata a venerdì 26 gennaio per far partecipare gli studenti. Appuntamenti aperti a tutti il 27.

Una Giornata della Memoria “anticipata”, per poterla vivere tra i giovanissimi, a scuola, nel luogo che più di altri può essere significativo nell’ottica di un futuro che dal passato tragga insegnamento e che quel passato metta definitivamente al bando.

Commemorazione alla secondaria di Milano2

Questa mattina, venerdì 26 gennaio, alla vigilia del giorno dedicato al ricordo della Shoah, il sindaco Micheli e il rappresentante della Comunità ebraica di Segrate, Jules Raccah, insieme alle associazioni combattentistiche, sono state protagonisti di una commemorazione presso la Scuola Media Sabin di Milano2. L’orchestra, composta dai ragazzi della sezione musicale, ha eseguito brani della tradizione ebraica e alcuni studenti letto stralci di libri di testimoni della Shoah. Il Sindaco Micheli ha ricordato, nel suo discorso, la storia del segratese Carlo Golinelli, deportato e ucciso in un campo di concentramento, alla sua memoria la Cooperativa Il Melograno con il Giornale di Segrate vorrebbe donare una pietra d’inciampo. «Ci sono due parole del comandamento divino che dobbiamo sempre tutti ricordarci – ha detto a chiusura del suo discorso Jules Raccah – non uccidere».

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L’incubo di Auschwitz in un diario-monologo

Sabato 27 gennaio, Giornata della Memoria, sono previsti altri appuntamenti in città. Alle 16.30 verranno proiettati nell’auditorium del Centro Verdi  gli ultimi due anni di Etty Hillesum, scrittrice olandese deportata dai nazisti ad Auschwitz grazie al progetto e alla voce di Elda Olivieri. Prima del filmato, un’esibizione del giovane musicista milanese Emanuele Iazzarelli che suonerà un brano di Chopin. A introdurre l’evento, l’assessore alla Cultura Barbara Bianco e il presidente della sezione locale dell’Anpi, Dario Giove. «Aver optato per questa iniziativa – sostiene quest’ultimo – vuol dire occuparsi della visione di una ragazza giovane, Etty aveva 29 anni, e vedere attraverso i suoi occhi la realtà dell’Olocausto e della vita in quei campi».

La vita di Bruna, partigiana vera

Sul palco della Commenda sale… la Bruna. Ci sale la sua storia, quella di Ivanne (non Ivonne, perché ai tempi del Duce i nomi stranieri erano vietati) Trebbi, che con quel soprannome, Bruna, era conosciuta tra chi combatteva il fascismo. Lo spettacolo “Ivonne, una vita da partigiana” alle 21 a Cascina Commenda, è il contributo del teatro cittadino alla Giornata della Memoria, il 27 gennaio. Il testo di Viola Sambrotta e Ottavio Bordone ripercorre l’esistenza coraggiosa di una donna che non si è mai risparmiata. Dall’aprile del 1944, ad appena 16 anni, partecipava già al Gruppo di difesa della donna di Castel Maggiore; poco dopo si mise a combattere con la 4ª Brigata SAP “Venturoli”, finendo in carcere a Bologna e rimanendoci fino al 23 aprile 1945. Poi la politica, tra le fila del Partito Comunista, la Camera dei deputati, dal 1979 al 1987. Una vita densa, uno spettacolo che la ripercorrerà, da quel nome storpiato perché non era abbastanza “italico” a quell’altro, Bruna, il suo. 

 

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