Arrivano le pensiline, ma Novegro resta “scoperta”

Nella foto, il “sit-in” di alcuni viaggiatori novegrini lo scorso sabato alla pensilina ammalorata di via Novegro

Nuove strutture in Centro, Milano2 e Redecesio. «Ci siamo anche noi, ne abbiamo una rotta da 20 anni», protestano i residenti del quartiere, già rimasti orfani della linea 38

Nuove pensiline in arrivo alle fermate dei bus di Segrate. Ma non tutti sorridono. Se infatti quattro fermate in Centro, a Redecesio e Milano2 sono state dotate di nuove strutture per l’attesa degli autobus, chi è rimasto al momento “scoperto”, è il caso di dirlo, è Novegro. Che chiede ora al Comune di ricordarsi dei pendolari del quartiere già sul piede di guerra per la soppressione della linea 38 che dallo scorso luglio non arriva più nella frazione in seguito all’apertura della stazione M4 di San Babila. 

«Se la soluzione per risolvere il problema delle pensiline rotte o mancanti è togliere i mezzi pubblici da Novegro non mi sembra una grande pensata – ironizza Eleonora, una residente che lo scorso sabato mattina ha partecipato con una decina di residenti a un piccolo “sit-in” alla fermata del bus di via Novegro ridotta ormai da tempo a un colabrodo, con pannelli mancanti e buchi che non permettono ai viaggiatori di ripararsi dalle intemperie mentre attendono la 923 o la “nuova” 973.

«Sono trent’anni che abito qui e abbiamo una sola pensilina che è però danneggiata da almeno vent’anni…», aggiunge rassegnata. «Ci sentiamo abbandonati da tutti, noi paghiamo le tasse come gli altri cittadini di Segrate e abbiamo diritto ad avere gli stessi servizi presenti nella altre zone della città – sottolinea Anna Tolve – è assurdo essere costretti a stare con l’ombrello alla fermata e salire sui mezzi fradici perché non c’è alcun riparo per gli utenti».

La speranza, dicono i viaggiatori, è che il quartiere rientri nel prossimi giro di installazioni anticipato via social dal sindaco Micheli, che ha annunciato l’arrivo di altre dieci strutture per sostituire quelle ammalorate dopo quelle dopo quelle di via Cassanese angolo via Gramsci, via San Rocco, via Milano e viale Turchia. Dopo aver tentato la strada di accordi con i privati – pensiline in cambio di spazi pubblicitari – l’amministrazione comunale ha deciso nelle scorse settimane di aprire il portafogli acquistando direttamente i nuovi manufatti per rispondere alle richieste dei cittadini che da tempo chiedevano di riqualificare le fermate dei bus.

Nel frattempo, nel quartiere continua a tenere banco il caso del taglio delle linee di superficie con l’entrata in servizio della “blu” fino in centro a Milano. Dopo la mozione bipartisan approvata a dicembre a Palazzo Marino, si attendono le mosse di Milano sul fronte del ripristino della 73. Niente da fare per ora invece per la 38, che fa ora capolinea al Saini. A dare risposte sarà l’analisi della rete di trasporto pubblico locale annunciata a fine 2023 dall’assessore Giulia Vezzoni, propedeutica a qualsiasi intervento sulla “mappa” dei bus locali.  

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