Un percorso gratuito dedicato in particolare alle donne migranti a marzo e aprile. Lezioni a Pioltello organizzate da una rete di associazioni tra cui Fiab Segrate Ciclabile, tenute da istruttrici volontarie
Oltre trenta iscritte pronte a partire e un “magazzino” già pronto grazie alle donazioni di amici e sostenitori. È partito con il… pedale giusto Bici Libera, il progetto che ha come obiettivo insegnare ad andare in bicicletta alle donne, migranti ma non solo, che per varie ragioni non hanno potuto acquisire questa abilità in precedenza. La regia dell’iniziativa, versione locale di un’attività che già da molti anni l’associazione porta avanti in diverse parti d’Italia, è di Fiab Segrate Ciclabile assieme a una rete di associazioni del territorio. Che hannp organizzato un corso gratuito tutto al femminile che si terrà tra marzo e aprile a Pioltello.
«Si tratta di un progetto pilota nato prendendo spunto da analoghe esperienze di Fiab che hanno riscosso molto successo – spiega Stefano Lodi di Segrate Ciclabile – il corso è dedicato a tutte le donne, ma in particolare alle donne migranti: abbiamo una squadra di volontarie formate per l’insegnamento agli adulti e una rete di associazioni del territorio, RelAzioni, El Huda, Acli Limito, Caritas di Pioltello,
Comunità pastorale di Pioltello, Bike for Good, che hanno organizzato con noi questo progetto per rispondere a un’esigenze che le tante iscrizioni ci fanno capire che esiste». In molte nazioni, in particolare nel Medio Oriente o in Africa, non è infatti così comune vedere una donna pedalare. E imparare ad andare in bicicletta può essere un’opportunità importante per avere maggiore autonomia in fatto di mobilità e anche uno strumento in più di integrazione.
Come si svolgerà il corso? «Faremo quattro incontri settimanali di un paio d’ore in una parrocchia di Pioltello, stiamo definendo con precisione date e orari – spiega Lodi – il meccanismo di insegnamento non è diverso da quello che si usa oggi con i bambini, partiremo con la bici accompagnata a mano, poi smonteremo i pedali per fare pratica con l’equilibrio. Nella seconda fase proveremo a far guidare la bici come un monopattino, spingendo con una sola gamba, per passare poi alla pedalata vera e propria». Non certo una… passeggiata considerando che le allieve avranno poi a che fare con il traffico cittadino. «Sì ma sappiamo dagli amici di Fiab che i risultati sono sempre positivi, anche se certo c’è bisogno sopratutto all’inizio di esercitarsi».
Per questo motivo, visto che alcune donne non hanno una bici a disposizione e potrebbero avere difficoltà nel procurarsela vanificando così quanto appreso al corso, Segrate Ciclabile e le associazioni coinvolte in “Bici Libera” hanno attivato alcune settimane fa una raccolta di bici usate. «Abbiamo già diversi mezzi donati e revisionati – spiega il segratese – ci piacerebbe poi donare alle iscritte a fine corso anche un lucchetto robusto e un gilet ad alta visibilità per farle muovere in sicurezza, vedremo se riusciremo a raccogliere dei fondi per lo scopo magari con degli sponsor».
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