«Un 25 Aprile diverso» Anpi marcia in difesa della Costituzione

25 Aprile SegrateIl corteo del 25 Aprile 2023. Al centro l’assessore Barbara Bianco e il presidente Dario Giove

Il corteo a Segrate per la Festa della Liberazione. Le parole del presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Uno striscione che sgombri il campo da ogni equivoco e nel contempo eviti qualsiasi rischio di scorribande oltre il sentiero tracciato, quello che impone il rispetto del 25 Aprile. “Viva l’Italia unita e antifascista”: questa la scritta che sarà in testa al corteo segratese organizzato dalla sezione cittadina dell’Anpi per celebrare il 79° anniversario del 25 Aprile.

Alle 09.45 dal Piazzale del cimitero comunale partirà il tradizionale corteo organizzato da Anpi Segrate per raggiungere il Monumento ai Partigiani in piazza San Francesco, dove si terranno i discorsi commemorativi alle 11 con gli Alpini, l’Associazione Combattenti e Reduci e l’Associazione Nazionale Carabinieri.

Il presidente della sezione segratese di Anpi Dario Giove chiarisce quanto il tema cruciale sia quello di una difesa dello spirito e della natura stessa della nostra Costituzione. «Penso che questo debba essere un 25 Aprile diverso, tutte le forze democratiche che credono nella Costituzione devono unirsi per dire che farlo significa smettere di dire che questo Paese sia “a-fascista” anziché antifascista, perché questo è un giochino pericoloso».

Insomma, Cgil e Uil hanno promosso un percorso che contrasti le riforme costituzionali, dal premierato all’autonomia, che coinvolga anche la Festa della Liberazione. Siete d’accordo, quindi?

«Siamo contro quel concetto di uomo solo al comando, senza se e senza ma. E’ chiaro come il Paese stia vivendo un rigurgito di questi vizi passati in vari contesti. La sanità, ad esempio, per la quale condividiamo l’appello di Romano Prodi alla costruzione di un fronte largo. Necessità che vale anche per il lavoro e per la scuola. Dobbiamo trasmettere messaggi diversi, perché quanto accade porta con sé conseguenze disastrose».

Cioè?

«La gente non vota più, perché non ha più speranza. E come Anpi dobbiamo essere uno stimolo, facendo tornare la fiducia nel voto come base della democrazia. Quando l’affluenza risulta in costante e drammatico calo non ci si può nascondere dietro al fatto che anche in America votino in pochi».

A Milano si temono iniziative della Brigata Ebraica contro lo slogan dell’Anpi locale, “Cessate il fuoco ovunque”.

«Speriamo non sia così. Rispetto al tema della pace, però, faccio notare che avevamo ragione noi due anni fa, ma questa ragione è dovuta passare da migliaia di vittime tra Ucraina, Striscia di Gaza e attacco di Hamas a Israele. Ora in tanti chiedono moderazione e che la parola torni alla diplomazia. Noi lo abbiamo detto subito: la soluzione non può mai essere armare gli eserciti, bensì lavorare per la pace».

Torniamo a Segrate. Sono tante le iniziative collegate al 25 Aprile. Tra queste anche la creazione del Comitato Matteotti.

«Intanto per quella Giornata stiamo facendo un grande sforzo: ci saranno 5mila volantini, ci sarà il corteo appunto, parteciperemo con una delegazione anche a quello milanese. Per quanto riguarda il Comitato Matteotti abbiamo le prime adesioni, ricercate anche qui in modo trasversale, perché quello non fu un semplice omicidio ma l’uscita allo scoperto di Mussolini e del fascismo».

C’è un programma per ricordare al meglio la figura di Matteotti e il suo sacrificio?

«Stiamo pensando a una commemorazione pubblica, coinvolgendo il Consiglio comunale, da tenersi non a ridosso del voto europeo per questioni di opportunità. Poi, in continuità con quanto già proposto dalla biblioteca per altre tematiche, vorremmo che un angolo del Verdi venisse dedicato a Matteotti, anche perché c’è una bibliografia interessante che sta uscendo in questi mesi, l’ultimo è il libro dello storico Federico Fornaro “Giacomo Matteotti, L’Italia migliore”. E vorremmo organizzare anche un incontro con uno degli autori che stanno scrivendo di lui nel centenario della morte. E poi pensiamo alla proiezione del film “Il delitto Matteotti” del 1973, magari all’aperto durante l’estate».

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