Rinnovato l’accordo con l’aeronautica militare per il velivolo e a dieci anni esatti dal varo della rotonda dedicata all’aviazione il Comune pensa a un intervento di restauro coinvolgendo i privati
Da dieci anni esatti dà il benvenuto agli automobilisti che arrivano in città con la didascalia che, sullo stile delle maxi lettere di Amsterdam, scandisce il nome di Segrate. E presto potrebbe ritrovare la sua antica livrea, che mostra ormai i segni del tempo. È il piano dell’amministrazione comunale per la rotonda dell’aeroplanino, di fatto porta d’accesso al territorio arrivando da Milano e da gran parte d’Italia via Tangenziale Est.
Nei giorni scorsi via 1° Maggio ha rinnovato per altri cinque anni l’accordo con l’Aeronautica militare, che concede in comodato d’uso gratuito al Comune lo storico velivolo arancione che punta verso il capoluogo. Almeno fino al 2029 quindi, l’esemplare originale di North American T-6G Texan, monomotore da addestramento prodotto negli anni Trenta e usato durante la Seconda guerra mondiale dalle aviazioni statunitense e britannica, resterà in città. E sarà oggetto di un nuovo restauro per restituirgli i colori, ormai spenti dopo un decennio a riposo sotto le intemperie.
«Pubblicheremo un avviso pubblico per la ricerca di uno sponsor che si prenda cura con noi non soltanto dell’aeroplanino ma di tutta la rotatoria», spiega il sindaco Paolo Micheli al Giornale di Segrate. L’idea è infatti quella di mettere sotto la tutela di un privato, magari un’azienda del territorio che voglia legare il proprio nome a quello dell’hangar all’aperto che dà il saluto a chi entra in città, anche il verde dell’aiuola e le bandiere di Segrate, Italia e Unione Europea issate sopra l’aeromobile.
Era il 15 maggio 2014 quando con una grande inaugurazione alla presenza dei vertici militari il sindaco Alessandrini battezzò l’installazione, dedicando la rotonda tra Cassanese e via Fratelli Cervi al legame tra la città e l’aeroporto di Linate che si trova in parte su territorio segratese (e che infatti trova spazio anche sullo stemma comunale, rappresentato da un’ala). Un’iniziativa arrivata sulla scorta di quelle già sperimentate negli anni precedenti, quando spuntarono una benna al rondò di via San Rocco – segno dell’attività estrattiva della Holcim – e un maxi ingranaggio nello spartitraffico di via Giotto, collocato dalla storica azienda meccanica Darimec, oltre al monumento alla bici tra Centro e Villaggio Ambrosiano donato da La Lombarda.
Prima di atterrare nel prato di fronte all’attuale “Giardino Megalizzi”, il T-6G Texan fu restaurato da un’azienda di Segrate. Da lì in poi, lungo l’arco delle amministrazioni Micheli uno e bis, non è stato più toccato. «Si tratta di un’operazione impegnativa e onerosa, che deve essere svolta da esperti e autorizzata dall’Aeronautica. La situazione dei conti comunali, dal 2016 in condizione di predissesto, ci ha portati a concentrarci su altre priorità», dice il sindaco, sottolineando però come l’aeroplanino dopo tanti anni – ormai dieci – sia diventato un elemento a suo modo “iconico” per la città. Da qui l’idea della partnership pubblico-privato per riportarlo al suo aspetto originale.
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