Dalle coltivazioni di cereali ai proprietari terrieri: ecco perché Segrate si chiama così

Il villaggio gallico di Asterix e Obelix immaginato dai fumettisti Goscinny e Uderzo: nello stesso modo potremmo immaginare l’antica Segrate

Sono poco più di 200 i nomi di Comuni italiani che terminano in -ate e per lo più in Lombardia. C’entrano le origini comuni con i famosi galli Asterix e Obelix…

Già a fine ottocento gli studiosi di toponomastica si accorsero che in Lombardia erano presenti molte località i cui nomi terminano con le desinenze –ate, -ago, – igo, -asco, -engo. Per quanto riguarda in particolare i nomi terminanti in -ate se ne riconoscono oggi oltre duecento e hanno una origine gallo-celtica col significato di “campo di…”. Segrate rientra appunto in questa categoria.

La coltivazione della segale

Fu Giovanni Flechia, che nel 1871 pubblicò a Torino l’opera intitolata “Di alcune forme dei nomi locali dell’Italia Superiore – Dissertazione linguistica”, il primo a far derivare il nome di Segrate da “segalatum, secalatum”, dal latino “segalis” (segale). Il nome di Segrate deriverebbe quindi da “campo di segale” o “luogo con abbondanza di segale”. E a questo proposito egli invita a confrontarlo con altri nomi locali, come “Segaleta, Segaleto, Segagliate e Segalana”, che hanno la stessa origine. Dalla stessa base egli fa derivare altri nomi lombardi, come “Segrada e Segradella” nel Bresciano, “Segraro” in val Sabbia – sempre nel Bresciano – e “Segrero”, presso Concenedo (Valsassina).

Le popolazioni della Gallia Cisalpina nel III secolo

Molti anni più tardi un altro studioso, l’Olivieri, metterà in evidenza che anche una località vicina a Segrate era già detta “Segradella” in una citazione del 1026, a ulteriore conferma della presenza di coltivazioni di segale nel nostro territorio. Analogamente, il nome “Castegnate” indica la presenza di castagneti, “Cerchiate” quella di querceti, “Vespolate” di nespoleti, “Liscate” significa “terreno a lisca,  a canna”, così come Linate, per restare nell’ambito dei nostri territori, deriva da “lino”, cioè “terreni coltivati a lino”.

Un posto tranquillo

Lo studioso tedesco Gerhard Rohlfs sostenne invece che Segrate deriverebbe dal nome personale “Securus”, con il significato di “terra di Securus” in riferimento forse a un proprietario terriero della zona. Queste due interpretazioni si avvalgono del fatto che, sia in Lombardia che in Piemonte, i nomi propri latinizzati con desinenza in -ate si erano formati aggiungendo tale desinenza o al nome delle coltivazioni locali o al nome del proprietario o dell’assegnatario del fondo. Altri ancora sostengono che la radice “sec”, divenuta poi “seg”, potrebbe derivare dal latino “secare” (segare, tagliare), cioè potrebbe significare che il terreno dava la possibilità di effettuare diversi tagli di fieno. Ed infine c’è chi ipotizza che il nome di Segrate possa derivare da “securus”, nel senso di luogo “sicuro, tranquillo”.

Anche Francesco Cherubini, che nel 1839 aveva pubblicato un noto “Dizionario milanese-italiano”, giunse a questa conclusione e sostenne anzi che il toponimo dialettale “Segrà”, con il quale era chiamata in dialetto la località, poteva significare “sagrato o sacrato”, cioè area antistante la chiesa, ma anche luogo sicuro, che “garantiva asilo a chi vi si rifugiava”.  La presenza di insediamenti di origine gallo-celtica e romana nella zona è confermata da altri nomi di località a noi tutti ben conosciute. A parte Linate, cui abbiamo già accennato, e Crescenzago, il cui nome deriverebbe da “Crescentiacus” – a sua volta derivato da “Crescentius” – vi sono tutta una serie di luoghi che fanno parte del territorio di Segrate e delle zone confinanti che hanno nomi latinizzati e origini arcaiche ma che vi sveleremo in futuri articoli!

Il presente articolo si è reso possibile grazie al prezioso lavoro di Luciano Bonapace sulla storia di Segrate, cui abbiamo attinto a piene mani.

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