Il liceo Machiavelli brilla alla convention mondiale dell’aerospazio

Il team Makia in Space con la docente Maria Grazia Lupo premiati dalla scienziata Amalia Ercoli Finzi (al centro)

Il team Makia in Space ha realizzato un mini-satellite che rileva i dati degli inquinanti.

Nuova impresa per il liceo Machiavelli di San Felice, premiato per un progetto all’avanguardia presentato durante la più importante manifestazione mondiale aerospaziale che si è tenuta a Milano lo scorso 18 ottobre: l’International Astronautical Congress.  Una squadra di studenti si era candidata per la “Call for ideas: uno Spazio responsabile per la sostenibilità”, promossa dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e durante l’appuntamento di ottobre sono state premiati i progetti migliori: tra questi, piazzandosi al secondo posto, c’era proprio quello del “nostro” Istituto.

«Tutto è nato a giugno in Olanda, dove siamo stati per partecipare all’evento “Space Engeneer for a Day” – spiega Mariagrazia Lupo, la docente tutor della squadra – organizzato in una delle sedi dell’ESA, l’European Space Agency». In quella occasione il team MakiaSat, composto da sette liceali, era stato invitato perché aveva vinto il concorso CanSat, che consisteva nel costruire un satellite della dimensione di una lattina (ne abbiamo parlato qui). In Olanda si erano dati appuntamento le squadre vincitrici dei rispettivi paesi e qui gli studenti hanno saputo di una nuova sfida a cui avrebbero potuto partecipare: elaborare un progetto che utilizzi le tecnologie spaziali per rendere il nostro pianeta più sostenibile. Una nuova sfida che richiedeva un nuovo nome: “Makia in Space”.

«Il progetto CanSat aveva permesso di realizzare e testare in volo un dispositivo in grado di raccogliere e trasmettere a terra dati sulle concentrazioni di particolato atmosferico oltre che su pressione, temperatura ed umidità relativa – spiega la docente. Per questa nuova sfida la squadra ha pensato a come migliorare il prototipo tramite l’utilizzo di ulteriori sensori per la misura di altri agenti inquinanti. Questo dispositivo, realizzato grazie a stampante 3D in PLA,  materiale quasi totalmente riciclabile, permette di avere un quadro più completo della qualità dell’aria. Le dimensioni ridotte permettono di utilizzarlo con palloni aerostatici, per avere informazioni sul profilo orizzontale degli inquinanti, o con dei droni per raccogliere dati dopo incendi o altri disastri ambientali, in maniera localizzata e mirata». Un progetto apprezzato che ha conquistato la giuria e portato una nuova… stella a San Felice.

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