Falò di Sant’Antonio a Segrate: più “sostenibile”, senza spegnere la festa

L'appuntamento è nei campi tra via Manzoni e via Monzese

Il 17 gennaio torna il tradizionale rito organizzato dall’Associazione Il Quartiere 

Si riaccende il Falò di Sant’Antonio a Segrate, nel nome della tradizione ma con un’attenzione particolare alle tematiche ambientali. La catasta di legna che verrà data alle fiamme domani, venerdì 17 gennaio, sarà infatti meno ingombrante del solito e per questo brucerà per un tempo più ristretto.

«È un modo per limitare gli effetti del falò, senza però rinunciare a un appuntamento che per i segratesi rappresenta un momento di festa», spiega Paolo Melchior, presidente dell’associazione “Il Quartiere” che insieme al CPS (Centro pensionati segratesi, ndr) organizza l’evento.

Alle 19 inizieranno le operazioni sul pratone alle spalle del Centro diurno di via Manzoni, al confine tra il Villaggio Ambrosiano e Rovagnasco, con il rito della benedizione degli animali e l’accensione del fuoco, che simbolicamente riscalda il terreno e anticipa il risveglio della primavera. Per chi parteciperà, il menù sarà il solito, anche in questo caso tradizione rispettata: vin brulè (o vino rosso) e panini con la salamella, oltre a una fetta di panettone per l’ultimo “morso” al Natale ormai alle spalle. Il ricavato netto verrà consegnato alla parrocchia di Sant’Ambrogio ad Fontes. Un falò più… sostenibile, viste anche le restrizioni regionali in vigore, senza però rinunciare alla festa più attesa.

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Jacopo Casoni
Jacopo Casoni, giornalista professionista, nell’arco della sua carriera si è occupato di tanti temi, dallo sport alla politica, passando per la cronaca e il racconto della città di Milano. Dal 2008 fa parte della redazione di Telenova e dal 2016 collabora anche con testate locali, prima Segrate Oggi e poi il Giornale di Segrate.

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