Lo chef vip segratese insegna ai genitori come far mangiare bene i bambini

Lo chef Sergio Maria Teutonico

Come insegnare ai bambini a mangiare bene? A suggerire consigli è un segratese d’eccezione:  lo chef Sergio Maria Teutonico, volto di tanti programmi tv, autore di libri e docente di enograstronomia. Oggi Teutonico, che ha un proprio seguitissimo sito internet,vive a Torino dove ha aperto una scuola di cucina, “La palestra del cibo”. Non tutti sanno però che è cresciuto a Segrate dove è tornato, su invito del Comune, per tenere una conferenza rivolta alle famiglie dal titolo “In cucina con i figli”.

Allora chef che come si fa a far mangiare sano un bambino?

“Il primo consiglio che do a tutti i genitori è di coinvolgere i propri figli nella preparazione dei pasti. Questo significa fare la spesa insieme, ma non portandoseli dietro in modo passivo, piuttosto dando loro dei compiti: carrello e lista e via, ci vediamo in cassa. E poi significa coinvolgerli in cucina, preparando insieme i piatti. Anche in questo caso compiti semplici, ma attivi, in modo che il bambino sia realmente partecipe”.

Però spesso manca il tempo per potersi dedicare alla cucina…

“Credo che si debba trovare il tempo per dedicarsi almeno una volta al giorno alla preparazione di un pasto da consumare poi insieme, a tavola, senza tv o cellulari. Oltre a riscoprire il piacere di prepararlo insieme, bisogna riscoprire anche il piacere di consumarlo insieme”.

Quali sono a sua avviso gli errori più comuni dei genitori?

“Il più comune e diseducativo è quello di utilizzare il cibo “spazzatura” come premio. Quante volte sento dire: se fai il bravo ti prendo la merendina, o ti regalo l’ovetto o ti porto in quella nota catena di fast food? Si associa la gratificazione a una cosa o abitudine malsana, ma è controproducente perché poi, al contrario, tutto ciò che è “sano” è vissuto quasi come una punizione…”

Però ai bambini piacciono proprio queste cose… come si spezza questa abitudine?

“Facendo provare altro! Non è vero che non apprezzino altri gusti. Nel corso che tengo a Torino ai ragazzi ho fatto ad esempio preparare loro un hamburger, partendo dal pane, insegnando loro a fare anche la maionese e il ketchup. Bè, hanno apprezzato eccome e hanno riconosciuto la differenza!”

Sono tantissimi oggi i corsi e i programmi di cucina: una moda o il segnale di una riscoperta?

“C’è la riscoperta di una passione, la voglia di tornare a preparare i piatti come li faceva la nonna, il desiderio di imparare a cucinare bene… dall’altro lato è innegabile che i vari programmi televisivi abbiano alimentato una moda, ma non sempre in modo virtuoso…”

Cosa non le piace dei programmi di cucina in tv?

“Non mi piace la spettacolarizzazione della cucina. Credo serva di più una divulgazione, che è quello che cerco di fare. Ad esempio siamo sicuri che tutti sappiano preparare bene un piatto di spaghetti al pomodoro? Ecco, ripartiamo da qui…”

In quest’ottica, cercando di partire “dalle basi”, si inserisce l’incontro con lo chef rivolto alle famiglie segratesi. L’incontro fa parte infatti di un progetto, elaborato dall’amministrazione comunale e da Sodexo, la società che fornisce i pasti nei refettori scolastici, che mira a coinvolgere gli studenti nel mondo della preparazione dei pasti. Tutti gli studenti delle seconde medie segratesi sono stati invitati a visitare il centro cottura Sodexo a Pioltello, là dove ogni giorno vengono preparati i pasti per tutti gli studenti, mostrando loro il processo produttivo e coinvolgendoli anche nella preparazione di una focaccia. Un modo concreto ed efficace per fare educazione alimentare.

Una classe delle scuole medie durante la visita al centro cottura Sodexo di Pioltello

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