L’avventura di Gabriel Real Sanchez, 17 anni, promessa del baseball azzurro, nel giro delle giovanili e già sui taccuini degli scout della Major League statunitense, parte da Redecesio. «È il mio piccolo mondo – sorride – mi piace e ci sono affezionato, lì conosco tutti e tutti mi conoscono». Gabriel gioca in A2, con la maglia del Cagliari, ma vive ancora qui a Segrate: ogni week-end raggiunge la Sardegna o si aggrega ai compagni in trasferta.
La sua carriera inizia presto, sulle orme di papà Efrain Antonio, ottimo giocatore a Cuba e ora allenatore tra i più apprezzati. Comincia a Bovisio Masciago, dove lavorava il padre. «A sette anni mi sono avvicinato al baseball – racconta – guardavo i grandi giocare, facevo il raccattapalle. Mio padre mi ha trasmesso la sua passione e la sua disciplina». A nove anni è già una colonna dell’Under 12 del Bovisio, nel doppio ruolo di lanciatore (quello che ricopre ancora oggi, anche se resta un jolly da spendere anche come seconda base in difesa) e ricevitore. Poi Efrain Antonio approda all’Ares di Faso, il bassista di Elio e le Storie Tese, e Gabriel lo segue. «Devo molto a lui. Il suo entusiasmo è contagioso e con i ragazzi ci sa fare: quando vedeva che arrancavamo, ci chiamava a raccolta e… raccontava una barzelletta per stemperare tutto. E poi vederlo in campo ti fa venire voglia di giocare». Vince subito la Coppa Regione con una squadra che è ancora da metà classifica in campionato. «Il punto decisivo nella finale con Codogno lo segnai io – ricorda – tra l’altro rubando casa base». Poi sono titoli in serie in diverse categorie, sette in otto stagioni, tutti da protagonista assoluto, con il tricolore sfiorato. A 15 anni il passaggio in A2, l’Ares, la squadra che si allena al Saini ed è un po’ “segratese”, lo presta al Bollate. «è stato un passaggio decisivo, uno sprone vero – afferma Gabriel – vedere gente di 90 chili che va in battuta e spara palline in orbita mi ha stimolato parecchio. E poi è stato tosto affrontare lanci che toccano le 90 miglia orarie».
Gioca, ma non tanto. Davanti a lui c’è un lanciatore cubano più grande, allora si decide di trovare una squadra che possa dargli lo spazio che merita. Ed ecco Cagliari. «Per me è una famiglia, nonostante viva qui a Segrate – dice – L’anno scorso siamo arrivati terzi nel girone, questa stagione è stata meno entusiasmante ma abbiamo perso alcuni elementi importanti, compreso un lanciatore cubano 26enne che faceva la differenza». Un altro, come a Bollate. «Sì, ma ho imparato molto da entrambi», confessa. Adesso è il partente, sul diamante ci sale lui per primo. La “veloce” è da 83-84 miglia orarie e la crescita è ancora in corso. C’è da lavorare , ma è il momento di provare il grande salto. «Mi do un paio d’anni per capire se posso entrare nel giro giusto», dice Gabriel. La testa c’è, non ha paura di niente e ha tanta voglia. Ed è anche questa la caratteristica che lo ha fatto approdare in azzurro, talento a parte. L’Europeo Under 18 della scorsa estate lo ha visto protagonista, nonostante un acciacco che sembrava tagliarlo fuori, una distrazione muscolare al braccio… buono. «Il manager della Nazionale mi ha convocato ugualmente, è stato un attestato di fiducia che mi ha fatto crescere ancora. E poi… quella maglia è un’emozione unica». La MLB, i grandi degli States, sono un obiettivo. Già nel 2017 ha preso parte a un Campus con i migliori talenti europei. «Due settimane incredibili – racconta – sembrava di essere lì, anche se eravamo a Regensburg, in Germania: campi perfetti, strutture all’avanguardia». È lui la faccia da copertina di una “cantera” che a Redecesio e dintorni vede almeno cinque o sei prospetti di livello. Segrate cuore del baseball, insomma. «La MLB sta investendo in Europa – spiega il padre della “vedette” – ci sono chance». E lui, Gabriel da Redecesio, è pronto a sfruttarle
Be the first to comment on "Redecesio casa del baseball. Gabriel, promessa azzurra"