Secondo il “cervellone” digitale di via 1° Maggio sono 13.267. Decine di diverse essenze, di ogni età, altezza e diametro, che hanno messo radici sul territorio comunale. E che saranno festeggiate giovedì 21 novembre in occasione della 7ª Giornata Nazionale degli Alberi, appuntamento istituito per legge nel 2013, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente per promuovere le politiche di riduzione delle emissioni, la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero e la vivibilità degli insediamenti urbani.
L’ANAGRAFE VERDE DEL COMUNE
Ma qual è la “fotografia” del patrimonio arboreo comunale? Ci siamo rivolti all’Ufficio Verde Pubblico e Arredo Urbano del Comune per saperne di più. E non mancano curiosità e statistiche interessanti. Già, perché tutti gli alberi presenti a Segrate – ma anche siepi, prati, fiori – sono mappati digitalmente e consultabili dagli addetti ai lavori attraverso un software per la gestione del verde pubblico. «Il censimento digitale è stato avviato otto anni fa e il primo database è frutto del lavoro di quattro persone che per due anni interi hanno passato in rassegna l’intero patrimonio verde comunale», racconta il funzionario Carlo Casati, da 18 anni “tutor” del verde segratese. Il progetto partì nel 2011 come servizio previsto dall’appalto per la manutenzione del verde, e l’anagrafe delle piante è in costante aggiornamento da parte dei dipendenti comunali e di Multiservizi.
UNA CARTA D’IDENTITÀ DIGITALE PER OGNI ALBERO
Parlando di numeri, come detto sopra, sono 13.267 gli alberi vivi censiti su un territorio superiore al milione di metri quadrati. Ogni albero presente su aree comunali – dal computo sono escluse le proprietà private, tra cui le zone di Milano2 e San Felice gestite dai supercondomini – è infatti identificabile grazie a una targhetta numerica, ed è geolocalizzato all’interno del sistema informatico di gestione dell’Ente. Una sorta di carta d’identità di ciascun albero segratese, che riporta anche le condizioni di salute, gli interventi subiti (fitosanitari, potature, ecc) oltre alle dimensioni che il sistema aggiorna automaticamente in base al tipo di specie. La classifica degli alberi più presenti è guidata dai tigli, che sono ben 1.400. Poi robinie (1.200), aceri (1.200), cedri (700), carpini (700), peri da fiore (600) e cipressi (500). Sono però dozzine le essenze presenti, anche molto rare e particolari.
UNA QUERCIA È L’ALBERO “NUMERO 1”
«Il nostro patrimonio arboreo è mediamente giovane, a Segrate non abbiamo parchi storici – spiega Casati – resta però qualche albero risalente al vecchio mondo agricolo, una sorta di memoria storica di quello che fu il tessuto verde della città». Tra questi alberi “prestigiosi”, al momento di avviare la mappatura, ne sono stati scelti dieci cui sono stati assegnati simbolicamente i primi numeri del censimento. Il “numero 1”, il re degli alberi segratesi, è la quercia che svetta in via Morandi di fronte al cimitero comunale. «Si tratta davvero di un “signor albero” – s’inorgoglisce Casati – è certamente vicino al secolo di vita, ha dimensioni importanti ed è una specie di grande prestigio. È un albero cui teniamo moltissimo e lo monitoriamo cerchiamo di intervenire il meno possibile». Allo stesso modo di quella “umana”, anche l’anagrafe degli alberi segna nascite (piantumazioni) e morti. Nell’ufficio del verde sono custodite le piastrine di ogni albero abbattuto perché malato, caduto a causa del meteo o rimosso per ragioni di sicurezza. «Negli ultimi anni il saldo è stabile, in equilibrio», spiega il funzionario. Gli innesti di nuovi alberi, recentemente, sono stati dovuti a operazioni immobiliari con il corollario di piantumazioni. Ma anche da alcuni interventi del Comune oltre che dagli alberi che appaiono… spontaneamente magari su iniziativa di qualche cittadino senza la necessaria autorizzazione.
MANUTENZIONE PER GARANTIRE SICUREZZA E SALUTE DELLE PIANTE
Le risorse sono comunque destinate in larga misura alla manutenzione dell’esistente, basti pensare che messe in fila, soltanto le siepi in carico al Comune misurerebbero 11 km. «Nei parchi lasciamo vivere le piante secondo la loro natura, a meno di criticità particolari, mentre in strada, nei vialetti o nelle scuole vanno fatti interventi a volte anche drastici per garantire la sicurezza – spiega Casati – cerchiamo di agire con tempestività per ogni situazione segnalataci, oltre che nei casi indicati dal sistema che assegna un “indice di sicurezza” a ciascuna pianta sulla base dei parametri inseriti ma sempre nel massimo rispetto dell’ambiente». Il 21 novembre quindi buona festa ai nostri alberi, ma anche a chi se ne prende cura.
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