“Tentò di corrompere il sindaco Micheli”, condannato il capogruppo di Forza Italia

A emettere la sentenza è stat la Quarta sezione penale del Tribunale di Milano

Quattro anni e quattro mesi di reclusione per istigazione alla corruzione nei confronti del sindaco Paolo Micheli, che lo aveva denunciato. Questa la sentenza emessa dalla quarta sezione penale del Tribunale di Milano nei confronti di Giuseppe Del Giudice,  consigliere comunale, capogruppo di Forza Italia in Aula, comminando al politico segratese una pena aumentata di quattro mesi rispetto alla richiesta del pm Paolo Filippini. Secondo la ricostruzione dei fatti Del Giudice, 70 anni, già assessore allo sport e al tempo libero nel primo mandato Alessandrini, avrebbe offerto al primo cittadino “una somma non inferiore a 600mila euro” affinché favorisse, con atti contrari ai doveri di ufficio, la società “da lui sponsorizzata” nell’affidamento dei lavori di “adeguamento, messa a norma, anche sotto il profilo del risparmio energetico, dell’impianto di pubblica illuminazione e dei semafori di tutta la cittadina”. Società che, è il caso di sottolinearlo, è risultata però estranea ai fatti.

Giuseppe Del Giudice, consigliere comunale ed ex assessore allo sport dal 2005 al 2010

La proposta di Del Giudice sarebbe arrivata dopo pochi mesi dall’insediamento di Micheli, che stava proprio in quella fase valutando l’offerta di project financing presentata dall’azienda per l’illuminazione pubblica – un maxiappalto da 20 milioni di euro – che era stato giudicato di pubblico interesse dalla giunta precedente a poche settimane dalle elezioni comunali e che poi fu annullato da Micheli. La vicenda, in parte venuta a galla dalle intercettazioni disposte dal pm nell’ambito di un’altra inchiesta, scaturì anche dalla denuncia presentata dall’attuale primo cittadino con la sua ricostruzione di parte di quell’episodio. I giudici hanno però respinto la richiesta di risarcimento danni avanzata dall’amministrazione comunale che nel processo si è costituita parte civile, rappresentata da Umberto Ambrosoli. Le motivazione della sentenza sono attese tra quaranta giorni.

L’AVVOCATO DEL CONSIGLIERE: «SENTENZA INGIUSTA, IL SINDACO HA TRAVISATO»

«Riteniamo profondamente ingiusta questa sentenza, le prove nel dibattimento hanno dimostrato che il sindaco ha travisato. Non c’è stata alcuna istigazione corruttiva, solo la richiesta reiterata di sbloccare una manifestazione d’interesse decisa dalla giunta precedente, nella quale peraltro Del Giudice non ricopriva alcun ruolo», secondo l’avvocato di Del Giudice, Roberto Iannacone. «Il mio assistito non ha alcun rapporto né diretto né indiretto con l’azienda in questione – spiega il legale al Giornale di Segrate – Semplicemente in quel momento Micheli era combattuto sulla linea da tenere rispetto a quella manifestazione d’interesse, se fermarla oppure no, e la critica di Del Giudice è stata appunto travisata. Faremo appello e sono convinto che la sentenza verrà ribaltata».

IL SEGRETARIO CITTADINO DI FI: ATTENDIAMO LA FINE DEL PROCESSO 

Dopo alcuni giorni di silenzio da parte di Forza Italia, ancora in attesa di capire quali saranno i risvolti politici, le conseguenze legate all’applicazione della legge Severino per la permanenza in Aula del consigliere e le eventuali scelte dello stesso Del Giudice, è il segretario locale dei berlusconiani Yuri Trebino a rilasciare le prime dichiarazioni. «Non possiamo che prendere atto della sentenza – dice al Giornale di Segrate – In appello il consigliere Del Giudice avrà modo di ribadire le proprie argomentazioni e di far chiarezza sull’accaduto. La storia ci insegna che è necessario attendere la conclusione dei processi, che a volte in corsa vengono stravolti». Garantismo assoluto, quindi, che nella sostanza è condivisa anche dall’attuale maggioranza. «Aspettiamo l’ultimo grado di giudizio per fare una riflessione complessiva sulla vicenda», sostiene il segretario dem Francesco Di Chio. Che poi sottolinea i meriti del sindaco Micheli. «Lui ha detto di non aver fatto nulla di speciale, ma in realtà il suo esposto in procura è qualcosa che di banale non ha nulla», spiega Di Chio. La Lega segratese, invece, sceglie il “no comment”. Ma è chiaro che il caso Del Giudice non possa passare inosservato e non avere alcun peso nell’ambito della trattativa in corso in queste ore che riguarda anche la nostra città. Sul tavolo regionale del Centrodestra che dovrà trovare la quadra ci sarà anche questo fascicolo.   

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