Ragazzi di Robin, superati i 2mia euro per l’iniziativa a ricordo dei morti di Covid

Commemorare i nostri morti di Coronavirus. L’idea è semplice, pulita, coinvolgente. Tanto coinvolgente che la raccolta fondi online attivata dai Ragazzi di Robin ha già raggiunto quota 2.000 euro (è possibile donare sul sito gofundme). «È stato sorprendente – racconta Melania Bergamaschi, anima dell’associazione segratese – sono arrivate donazioni da 400-500 euro». Il crowdfunding prevede vari step ai quali sono legate diverse iniziative da finanziare, si va dalle pagine dedicate a chi non c’è più su giornali locali alla posa di una scultura o magari di un albero che li ricordi. «Sì, quella dell’aiuola è un’ipotesi che ci convince, anche perché in questo modo i ragazzi potrebbero curarla ed essere coinvolti appieno. Valuteremo il da farsi, il tutto è ancora in fase embrionale – dice Bergamaschi – ma questo primo successo ci riempie di gioia».

RIPRESI I BLITZ ANTI-DEGRADO

Intanto, è ripresa l’attività dei Robin, dopo mesi complicati. «Non è stato facile, alcuni di loro hanno vissuto molto male questa situazione. Hanno bisogno di fare, di sentirsi un gruppo con degli obiettivi, c’è stato qualcuno che ha avuto problemi di depressione durante la fase di lockdown più radicale. A loro, forse più che agli altri, serve una… ripresa». E si sono dati da fare appena hanno avuto il via libera, ripartendo dai blitz antidegrado che hanno contraddistinto l’attività dell’associazione fin dai primi passi. Armati di pinze hanno ripulito alcune zone della città. «Siamo stati nella porzione del Centroparco adiacente il discount MD, ma anche al Parco Europa e a Redecesio – rivela Bergamaschi – Adesso stiamo impostando altre attività di questo tipo, anche in virtù dell’annullamento delle varie feste cittadine che ci avrebbero visti protagonisti nel servizio ai tavoli».

C’È IL MURALES DA FINIRE

E poi c’è il murales sulla casetta di Cap Holding in via degli Alpini, bloccato dal Covid a pochi metri dal traguardo. «Stiamo aspettando che ci dicano che possiamo tornare al lavoro, speriamo di poterlo concludere a breve e comunque entro settembre». Che c’è già un’altra storia da scrivere, una carezza, un ricordo per chi dal buio pesto non è più uscito.