L’anno scolastico chiuso all’improvviso, nell’emergenza, il 21 febbraio. Le incertezze sul futuro, tra necessità di distanzamento sociale, costi legati alla sanificazione e regole ancora tutte da scrivere, a partire dal ritorno nelle aule che ancora fa litigare governo e Regioni. Tra i settori più colpiti dalla pandemia c’è la scuola, alle prese con un delicato processo di ripartenza dopo quasi quattro mesi di serrata. A pagare il prezzo più alto sono le scuole private e le paritarie, quelle cioè che si finanziano in via prioritaria dalle rette pagate dalle famiglie degli iscritti. In particolare gli asili nido e le scuole dell’infanzia, che sopperiscono in modo decisivo alla carenza di posti delle strutture pubbliche.
A Segrate purtroppo c’è già una prima “vittima”: ad annunciare la chiusura, la scorsa settimana, è stato infatti l’Asilo Santa Rita del Villaggio Ambrosiano, in città da più di sessant’anni. Questa la decisione della Congregazione delle Missionarie Clarettiane, da sempre alla guida dell’Istituto di via Papa Giovanni XXIII, che lo hanno comunicato alle famiglie degli iscritti – 58 bambini frequentanti la scuola materna e 16 al nido – e alle sei maestre che prestavano servizio nella scuola assieme alle suore guidate da Madre Orsola. L’obiettivo della proprietà sarebbe ora di concedere in affitto la scuola, anche per dare continuità ai percorsi intrapresi dai bambini. “Al momento non ci sono trattative in atto, ma ci sono operatori che si sono già fatti avanti”, ci ha confermato la direzione del Santa Rita.
«Mi è arrivata una notizia che non avrei mai voluto sentire: la materna paritaria e il nido Santa Rita, dove sono passati molti segratesi, in cui sono custoditi tanti ricordi dell’infanzia, ha deciso di chiudere perché la crisi post Covid-19 rende economicamente insostenibile il proseguo dell’attività», aveva commentato il sindaco via Facebook. E le famiglie? «Qualunque cosa accada, anche se la scuola non dovesse riaprire con nuova gestione, non lasceremo a piedi nessuno – ha detto Micheli al “Giornale di Segrate” – faremo il possibile per dare una mano, anche se si tratta di scelte di gestione privata in cui il Comune non può intervenire, ma ci occuperemo di chi eventualmente rimarrà fuori, su questo voglio tranquillizzare le famiglie».
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