Niente doppi turni, allungamento degli orari, spazi esterni alla scuola per fare lezione. Queste, in estrema sintesi, le ipotesi su cui stanno lavorando i dirigenti scolastici insieme all’amministrazione comunale per la ripartenza delle scuole a settembre. Scenari molto più rassicuranti di quelli prospettati dalla preside della Sabin in una circolare del 2 luglio che aveva scatenato il putiferio tra i genitori. In quella lettera, dal titolo “Ipotesi per la ripartenza”, la dirigente Elisabetta Trisolini presentava, tra le possibili soluzioni per la ripresa delle lezioni, quella di effettuare turni su mattino o pomeriggio a rotazione per gli studenti e un accorciamento dell’orario a 4 ore per tutti, dalla materna alle medie. Uno scenario che aveva fatto rizzare i capelli a migliaia di genitori e spinto il sindaco a convocare urgentemente un incontro tra dirigente, amministrazione e genitori alla ricerca di spazi e soluzioni alternative. Che, alla fine, sono arrivate. E che, mercoledì 15 luglio, sono state comunicate ai genitori della Sabin con una nuova circolare.
LA PRESIDE DELLA SABIN: “SCENARI PIÙ OTTIMISTICI”
«Diciamo che è cambiato lo scenario – spiega al Giornale di Segrate la dirigente Elisabetta Trisolini – Oggi abbiamo più indicazioni riguardo alle linee guida del Ministero e abbiamo la promessa di organico aggiuntivo per settembre. Inoltre abbiamo avuto dal Comune risposte concrete riguardo agli spazi esterni utilizzabili per fare lezione. Tutti elementi grazie ai quali possiamo fare ipotesi più ottimistiche».
Ma perché uscire con una circolare il 2 luglio se ancora c’erano così tante incertezze?
«Perché sentivo e sento una forte responsabilità verso i genitori. Mi sembrava giusto preparare le famiglie allo scenario possibile, in base alle risorse e alle informazioni di cui in quel momento disponevo. Sono dalla parte delle famiglie e quando opero delle scelte mi metto nei loro panni. Al primo posto ci sono i bambini, sto facendo di tutto per garantire loro un ritorno in classe sereno e sicuro».
Quali saranno le novità al rientro?
«Al momento si tratta ancora solo di ipotesi, ma sicuramente sono più ottimistiche. Abbiamo effettuato ulteriori sopralluoghi nelle classi facendo delle prove di posizionamento dei banchi in modo da mantenere il metro statico di distanziamento tra gli studenti richiesto. È stata un’operazione molto lunga e complicata, perché ad esempio le aule della Rodari hanno una forma irregolare ».
La situazione più critica è proprio qui, alla Rodari e alla media Sabin. Avete avuto conferma di spazi esterni alle strutture?
«Sì, il Comune ci ha confermato l’utilizzo di 6 spazi nel centro civico di Milano 2, di cui due molto ampi. Vedremo come utilizzarli”.
Sarà garantito il tempo pieno, argomento che preoccupa molto le famiglie?
«Stiamo facendo di tutto per elaborare soluzioni per allungare il tempo scuola. Al momento prevediamo per la materna una ipotesi di ingresso scaglionato tra le 8 e le 9 e un’uscita alle 13 o alle 15, per la primaria un orario 8.30 – 15.30, per la secondaria 8 – 13.45. Ci tengo a sottolineare che, proprio perché al primo posto ci sono i bambini, non possiamo ragionare come fossero pedine da “posizionare”. Stiamo cercando soluzioni perché possano rientrare in un contesto definito, funzionale all’apprendimento e alla loro serenità. Chiedo fiducia alle famiglie: siamo dalla stessa parte, ma la situazione è diversa, occorre prenderne coscienza».
Come cambierà il modo di “fare scuola” il prossimo anno?
«Cambierà la “geografia” all’interno della classe e questo cambierà anche la didattica. Dove necessario, per recuperare spazio è prevista l’eliminazione degli arredi, cattedra compresa, e sarà implementato soprattutto alla scuola secondaria l’utilizzo del computer. Tra l’altro noi eravamo pronti per partire con due prime sperimentali: la scuola senza zaino e la montessoriana. Ora dovremo dire ai bambini di portare avanti e indietro i materiali perché in classe non ci staranno più e non potremo lavorare sui tavoli di gruppo perché ognuno dovrà avere un banco individuale. Un paradosso, ma sarà una sfida e sono sicura troveremo comunque la strada per offrire una didattica innovativa».
L’ASSESSORE POLDI: GARANTITI SPAZI ESTERNI
Ottimismo anche nelle parole dell’Assessore alla Cultura Poldi: “I responsabili della sicurezza hanno effettuato le ricognizioni nelle aule scolastiche e hanno stabilito che in molti casi gli studenti potranno restare tutti in un’unica classe, quindi non ci sarà bisogno di dividerli né di fare doppi turni”. Per andare incontro alle esigenze delle scuole poi, il Comune ha messo a disposizione spazi supplementari. “In particolare – spiega l’Assessore – riserveremo alcuni spazi al Centro Verdi per la Sabin, al Centro Civico di San Felice per la Galbusera e al Verdi per la Schweitzer”. In questi mesi prima del 14 settembre, giorno fissato per il primo giorno di scuola in Lombardia, si lavorerà per sistemare gli spazi e fare gli interventi necessari: “Ci sono moltissime cose da fare – spiega Poldi – ad esempio per poter fare entrare ed uscire gli studenti da più ingressi invece che da uno solo, evitando così gli scaglionamenti”.
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