Città di Segrate in Promozione, apre il “laboratorio” Perico: «Mi piace il calcio di De Zerbi»

L'allenatore del Città di Segrate, Giuliano Perico. Ex calciatore professionista, ha giocato in serie B

La Polisportiva Città di Segrate si “tuffa” in Promozione. Riparte da qui, dallo storico salto di categoria, il percorso dei gialloblu stoppato dal coronavirus il 16 febbraio l’ultima partita in Prima categoria: i gialloblu debutteranno domenica 27 settembre, con il match casalingo contro il Bresso (Centro sportivo Don Giussani, via Trento 38, ore 15.30) per la prima giornata del girone E di Promozione. Partita che sarà aperta al pubblico secondo la normativa anti-covid, che prevede l’obbligo di mascherina per tutti gli spettatori e il rispetto del distanziamento interpersonale sugli spalti.

Prima dello stop, la scorsa stagione, il Città di Segrate era primo, con la miglior difesa e il miglior attacco, un solo k.o. in tutta la stagione. Poi lo stop ai campionati, la pandemia e il lockdown. E a metà giugno la decisione della FIGC regionale di non riprendere l’annata e riconoscere il merito sportivo alle prime classificate di ogni girone. Un traguardo che a Segrate mancava da più di vent’anni, dall’epoca della Segratese, inizio anni ‘90. Ma poche settimane prima, lunedì 11 maggio era arrivata la drammatica notizia della scomparsa improvvisa di mister Pino Massa, il direttore di quell’orchestra perfetta che stava dominando il campionato.

Oggi, sei mesi e mezzo dopo, il Città di Segrate si prepara al debutto e alla guida della prima squadra c’è Giuliano Perico, 60 anni, ex calciatore professionista con trascorsi in serie B, C1, C2 che ha iniziato il suo percorso di allenatore proprio in città, con gli Allievi Regionali della Segratese. Da li in poi ha collezionato panchine dalla Terza categoria fino all’Eccellenza, a Bellusco, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese, Carugate, Cassina, Cornate D’Adda.

Mister, per lei si tratta di un ritorno a Segrate. Cosa l’ha spinta ad accettare?

«Sì, mi ha fatto molto piacere ritornare in un ambiente che già conoscevo, con persone con cui ho collaborato in passato. E’ stato il preparatore atletico Antonello Maddalena a mettermi in contatto col presidente, con cui c’è stata da subito grande sintonia. Avevo smesso da due anni di fare l’allenatore e avevo intrapreso la carriera da direttore sportivo, ma  ho sentito il richiamo del campo».

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Quali sono le difficoltà maggiori della categoria e quali gli obiettivi che vi ponete?

«La netta differenza si vede tra la Promozione e l’Eccellenza, sia per quanto riguarda strutture che qualità dei singoli. In Promozione si riesce a stare bene in categoria con un minimo di idee, senza fare voli pindarici ma senza soffrire. Per quanto concerne le ambizioni, è ancora troppo presto per fare previsioni, naturalmente prima di tutto la salvezza. Il mio compito ora è conoscere bene i ragazzi senza cadere in valutazioni affrettate. Siamo fermi da febbraio e il tempo è poco, ma ci vuole grande pazienza».

Come vi siete preparati, sono arrivati rinforzi?

«La rosa è abbastanza profonda da poter competere sulla lunga distanza. Abbiamo acquistato dal Merate Davide Mandelli, difensore centrale, e Goffredo Visani da una squadra di Eccellenza del bolognese. Sono rientrati alcuni ragazzi dai rispettivi prestiti e poi in linea di massima sono gli stessi ragazzi dell’anno scorso con l’aggiunta in pianta stabile di alcuni giovani della Juniores. Abbiamo la fortuna di poter attingere da un settore giovanile di alto livello, che è impegnato in tutte le categorie regionali di prima fascia».

Cosa vorrebbe vedere dalla sua squadra? Qual è la sua idea di calcio?

«Mi piacciono le squadra propositive che cercano il possesso dal basso senza buttare via il pallone, che costruiscono gioco e non si nascondono. Apprezzo l’allenatore del Sassuolo, Roberto de Zerbi, per la sua idea di calcio che prescinde dal risultato, basata sul dominio del gioco partendo dal portiere, il mantenimento del possesso e il movimento senza palla per creare gli spazi necessari a consentire lo sviluppo del gioco».

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