“E voi state bene?”: la Fase 1 dell’emergenza coronavirus nel diario della volontaria Greta Fossati

L'autrice, che ha prestato servizio come volontaria di Emergency, con il libro presentato domenica al Centro Baraonda

Domenica 18 ottobre al Centro Baraonda è stato presentato il libro di esordio di Greta Fossati dal titolo “E voi state bene?”, nel quale la scrittrice ha raccolto la sua esperienza come volontaria di Emergency nella Milano in piena “Fase 1” dell’emergenza coronavirus. In quegli interminabili giorni di marzo e aprile, quando il centralino “impazziva”, lei era dall’altra parte della cornetta con il compito di rispondere alle richieste di aiuto che arrivavano da tutta la provincia. E la sera, una volta a casa, ha scritto un diario che è diventato prima un libro autoprodotto, e ora, in una versione ampliata, uscirà per Interno 4 Edizioni e sarà disponibile nelle librerie. Il ricavato delle vendite sarà devoluto in beneficenza per continuare il percorso intrapreso che non è ancora terminato e che servirà, insieme alle altre donazioni, a fronteggiare la seconda ondata che abbiamo ormai di fronte.

RICHIESTE DI AIUTI MATERIALI E BISOGNO DI CONFORTO

Durante la serata che si è svolta all’insegna del “distanziamento fisico ma non sociale”, Greta ha rievocato i momenti drammatici immortalati nel libro. «Al centralino arrivavano richieste di alimenti, di medicine, ma c’erano anche persone con un disperato bisogno di sfogarsi, anziani soli che non potevano fare la spesa – ha detto – si trattava di persone che non avevano mai avuto bisogno di reti di solidarietà e che in quel momento si ritrovavano da un momento all’altro a vivere all’interno di cantine, di box e a non poter dare da mangiare ai loro figli». In quel contesto nacque “Milano Aiuta”, un progetto che ha visto Emergency al fianco del Comune di Milano e alle “Brigate di solidarietà” che nel frattempo si erano formate in tutto l’hinterland – tra cui la “Brigata Arcide Cristei Martesana” nata a Segrate – effettuare più di 6mila consegne a domicilio durante il lockdown. «Abbiamo distribuito beni di prima necessità e materiale scolastico, ma anche conforto umano: i volontari consegnavano spesa, mascherine e medicinali anche a persone in quarantena, non una cosa di poco conto…», ha sottolineato l’autrice. Fra gli ospiti della presentazione c’era anche il poeta Salvino Sagone, che durante questi mesi ha girato nei quartieri popolari milanesi per raccontare favole e storie ai bambini privati della scuola e che vedendolo arrivare, ha raccontato, «sbucavano come uccellini» per ascoltarlo e vivere momenti di leggerezza.

EMERGENCY: MONITORIAMO SITUAZIONE CON COMUNE E MEDICI

«Ho conosciuto Greta durante il suo lavoro di volontariato – ci ha detto Manuela Valenti, responsabile della divisione pediatrica di Emergency solitamente impegnata in contesti di guerra come l’Afghanistan – lei ha iniziato in università, dove facciamo incontri per diffondere una cultura di pace. A marzo poi ci siamo tutti chiesti come dare una mano e le collette alimentari sono subito state una priorità. Ci ha coinvolti il Comune di Milano, la Regione invece è stata quasi del tutto assente». Ora, quali sono i progetti in campo? «In questi giorni siamo di nuovo in contatto con il Comune per capire se ci siano nuove necessità – ci ha spiegato Valenti – monitoriamo la situazione attuale restando in contatto anche con i colleghi delle terapie intensive. Onestamente non vorrei essere ora nei panni dei decisori politici… le necessità della tutela sanitaria non vanno di pari passo con le necessità dell’economia e bisognerà trovare dei giusti compromessi». 

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