Nuovi orti comunali a Novegro, ora sono 100 in città. Ma la lista d’attesa resta lunga

Alcuni orti dell'appezzamento in Via Morandi. Altri sono a Redecesio e gli ultimi a Novegro

Nuova mini oasi verde in città. Fiorisce la “campagna” segratese con il battesimo di ulteriori dieci orti comunali, i primi situati nel quartiere di Novegro, e raggiunge cifra tonda. Sono 100 in totale infatti gli appezzamenti di terreno destinati ai… contadini segratesi, pensionati, ultrasessantenni o disabili con sufficienti capacità motorie (questi i requisiti per richiederli), dislocati su tre diversi fazzoletti di terra, 60 nel blocco di Redecesio, 30 a Segrate Centro in Via Morandi e i restanti per l’appunto nel lotto novegrino dove i piccoli appezzamenti sono dotati anche di casette per custodire attrezzi e strumenti degli assegnatari. Una “sagra” dei sapori Km 0, grazie un’attività risocializzante e culturale che consente ai pensionati di coltivare su un piccolo lembo di terreno colture biologiche per uso familiare con finalità di autoconsumo e senza fine di lucro.  Un’opportunità da sempre molto apprezzata, tanto che la lista d’attesa per la “terra”, vero e proprio oggetto del desiderio per molti anziani cittadini, è lunghissima. 

«Gli orti esistenti non esauriscono la richiesta – ammette l’assessore Barbara Bianco – la lista di pensionati interessati è numerosa ed è difficile accontentare tutti, soprattutto considerando che il beneficiario rimane in carica senza limiti di tempo». Una situazione che il Comune sta pensando di affrontare con delle modifiche al regolamento per l’assegnazione. «Stiamo valutando di introdurre una maggiore ciclicità e turnazione dell’uso dell’orto, prevedendo una scadenza a tempo naturalmente senza effetto retroattivo sugli attuali assegnatari – spiega Bianco – un’altra novità che volevamo proporre è quella di affidare gli orti alle associazioni in modo che tutti i partecipanti possano usufruirne e lavorare insieme, quando si potrà, creando quella socialità che è proprio alla base del sistema». Socialità garantita oggi dalle assemblee degli ortisti guidate da un presidente eletto direttamente al proprio interno, incaricato di far rispettare il regolamento e  di segnalare le eventuali disfunzioni.

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«Gli orti comunali non sono solo un pezzo di terra da coltivare ma molto di più – prosegue Bianco – Costituiscono una risorsa preziosa della nostra città. Hanno una valenza sociale enorme con lo scopo di favorire un sano impiego del tempo libero della popolazione anziana, la loro aggregazione e integrazione nel tessuto sociale cittadino ed eventualmente con fini didattico-educativi. E poi influiscono anche sul budget familiare perché consentono di approvvigionarsi con i prodotti del proprio lavoro, risparmiando su frutta e verdura».  La concessione dell’orto da parte dell’amministrazione comunale avviene oggi per un periodo illimitato fino a rinuncia, revoca o morte dell’avente diritto e richiede il pagamento di un piccolo canone annuo (dai 20 ai 40 euro) più le piccole spese per il consumo di acqua e luce. I richiedenti possono presentare la domanda in ogni periodo dell’anno presso lo sportello dei Servizi alla Persona, che valuta la sussistenza dei requisiti e, qualora ci sia un orto libero, provvede all’assegnazione in base all’ordine cronologico di ricevimento delle domande.

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