Garantito anche dopo la fine dell’anno il servizio che consente ai bambini di elementari e materne di uscire un’ora dopo il suono della campanella. La famosa “ora integrativa” sarà mantenuta, anche se con una nuova formula.
Una buona notizia, che senz’altro farà tirare un respiro di sollievo alle circa mille famiglie che ad oggi usufruiscono del servizio e che si erano fatte sentire, dopo la comunicazione del comune di interrompere il servizio a fine dicembre, con una petizione che aveva raccolto in pochi giorni centinaia di firme.
Non sarà più il Comune a sostenere interamente la spesa, come è stato fatto da ottobre a dicembre, ma non sarà nemmeno, come ipotizzato inizialmente, totalmente “sulle spalle” delle famiglie.
Ieri, giovedì 10 dicembre, la Giunta ha infatti stabilito di finanziare, almeno in parte, il servizio: “Un mix contributivo tra pubblico e privato – ha spiegato ieri il Sindaco dalla sua pagina Facebook – che ci consentirà di mantenere attivo questo importantissimo servizio. Le famiglie segratesi pagheranno una piccola retta (24 euro al mese di importo massimo), mentre il Comune completerà la spesa totale erogando un contributo direttamente al gestore, la società cooperativa Il Melograno”.
In particolare è stato deciso di diminuire il numero minimo di bambini per classe per cui potrà essere attivato il servizio. Non serviranno (come succedeva per il doposcuola degli scorsi anni e come stabilito dal contratto di concessione) 14 bambini per l’infanzia e 10 per la primaria, ma solo 7 bambini. Alle famiglie verrà richiesto una tariffa di 72 euro al trimestre (90 per i non residenti) e sarà il Comune a intervenire per integrare la differenza.
“Abbiamo deciso di stanziare un contributo comunale di 32mila euro a trimestre – spiega l’Assessore alla Scuola Guido Bellatorre. Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto – continua – che permetterà alle famiglie di continuare ad accedere al servizio a prezzi abbordabili”.
Al momento la possibilità verrà offerta ai bambini attualmente iscritti (circa un migliaio). Se gli istituti scolastici dovessero riuscire a garantire il tempo pieno il servizio potrebbe essere spostato nell’ora successiva come “doposcuola”.
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