Studenti lavoratori: università tradizionale o telematica? Pro e contro

Gli studenti lavoratori sono sempre più numerosi, a testimonianza del cambiamento del nostro stile di vita e di una ricerca sempre più ampia di flessibilità. Le università si stanno adattando a questo cambiamento e il Covid-19 ha sicuramente accelerato questo processo, visto che gli atenei sono stati obbligati a proporre esclusivamente la didattica a distanza. Alla luce di queste novità, la scelta tra università tradizionale o telematica diventa sempre più ardua per le aspiranti matricole. Vediamo insieme quali sono i pro e i contro di entrambe le opzioni.

Qualità dell’ateneo

Il consiglio principale è quello di basare le proprie preferenze in base alle attitudini e alla qualità delle Università, di informarsi su quale sia la miglior università telematica attiva in Italia o di cercare le più più quotate tra quelle tradizionali. Questa è una soluzione ottimale per assicurarsi una preparazione qualitativamente elevate e un titolo più spendibile.

Libertà nello studio

Le università telematiche, come ad esempio Unicusano, hanno dalla loro parte un grandissimo vantaggio, ossia consentire l’organizzazione dello studio in maniera autonoma, senza essere vincolati agli orari delle lezioni. I corsi infatti si seguono da remoto, tramite accesso ad una piattaforma e sono disponibili 24h/24. In questo modo, si può conciliare perfettamente studio e lavoro. Le piattaforme online offrono anche servizi aggiuntivi, come la richiesta di colloquio con il professore, il confronto con un tutor che segue lo studente in tutto il percorso universitario e la possibilità di eseguire test di autovalutazione.  Gli iscritti quindi non sono mai lasciati soli nel percorso di studi e seguono le stesse dinamiche che avvengono all’interno degli atenei tradizionali, nei quali è possibile il ricevimento con i docenti e il tutoraggio, soprattutto al primo anno.

Evitare gli spostamenti

Per chi vive fuori dai grandi centri urbani come Milano, trasferirsi in città ha un certo peso, sia organizzativo sia economico. Frequentare l’università in grandi città infatti, presuppone i costi di spostamento se si può raggiungere la città in treno o in metropolitana quotidianamente, bisogna considerare i costi per le pause pranzo e per la vita universitaria. Se si decide di vivere nella città sede dell’Università, le spese aumentano e quindi bisogna aggiungere i costi d’affitto e le spese di vitto. Vivere a Milano può costare quasi mille euro al mese.

Siamo tutti in grado di sostenere questi costi? Le università telematiche, dietro al pagamento di una retta, offrono non solo la possibilità di seguire le lezioni comodamente da casa, ma mettono a disposizione delle sedi in tutta Italia che assicurano brevi spostamenti solo per il momento dell’esame e inoltre sulle piattaforme sono disponibili i libri di testo gratuitamente. Così si ha un guadagno in tempo, soldi e stress.

Addio vita universitaria

L’università telematica non assicura la socialità e lo scambio della vita universitaria. Studiando da casa e lontano dalle sedi universitaria, si fa fatica a conoscere nuove persone e intessere relazioni interpersonali. Alcuni atenei online hanno sopperito alla mancanza creando dei campus in cui incontrarsi, ma questa soluzione non risolve il problema. Il consiglio è quello di valutare alternative per socializzare, come ad esempio studiare in biblioteca, recarsi periodicamente nelle sedi universitarie e costruire delle relazioni con la frequentazione di associazioni o centri sportivi.

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