Segrate, un’aula studio a Giulio Regeni

I consiglieri comunali di Segrate con le lettere a formare la frase "Verità per Giulio Regeni"

Segrate intitolerà una delle sue aule studio a Giulio Regeni, il ricercatore italiano rapito e assassinato in Egitto nel 2016 a soli 28 anni. Ad annunciarlo è il presidente del Consiglio comunale Gianluca Poldi, che proprio nel giorno dell’anniversario del ritrovamento del corpo del giovane, torturato a poi abbandonato alla periferia del Cairo, ha coordinato un’iniziativa del parlamentino locale per ricordare Regeni. I consiglieri comunali segratesi di maggioranza e di opposizione si sono infatti fotografati  mostrando tavole con disegnate delle lettere  a comporre un mosaico con la frase “Verità per Giulio Regeni”: un gesto simbolico che ha visto l’adesione di tutti i gruppi – tranne quelli di Forza Italia e Cambiamo! – cui si aggiungerà  l’intitolazione prevista per le prossime settimane.

«Ho accolto con piacere l’invito di Marco Griguolo, consigliere di Segrate Nostra, che in occasione della ricorrenza ha proposto al Consiglio comunale di ricordare Giulio Regeni  – racconta Poldi – tra le varie idee abbiamo deciso di pubblicare questa foto (vedi sopra) e sono lieto che quasi tutta l’opposizione abbia aderito con entusiasmo e spirito di collaborazione. Dalle testimonianze sappiamo si è trattato di un atto barbaro ma purtroppo ci sono questione politiche che rendono complicato, come in altri casi, fare piena luce su questa vicenda che riguarda per di più uno stato estero. Spero che la Farnesina continui a muoversi con risolutezza per cercare la verità». Al ricercatore universitario, scomparso in circostanza ancora da chiarire, l’amministrazione comunale ha deciso di dedicare un’aula studio. «Ci è sembrato giusto individuare uno spazio dei  giovani e per i giovani – dice l’ex assessore alla Cultura –  l’aula studio del Centro Verdi è intitolata a Giorgio Ambrosoli, a Giulio intitoleremo uno spazio a Milano2 o a San Felice. Per ora le aule sono in parte usate dalle scuole o a disposizione in caso di ulteriori necessità legate al Covid, appena possibile porterò in Consiglio la questione».

Anche il sindaco Paolo Micheli si è unito all’appello dei consiglieri comunali, intervenendo in occasione dell’anniversario. «Segrate chiede con forza che sia fatta finalmente giustizia e sia stabilita la verità sulla sua morte. Lo dobbiamo a Giulio, alla sua famiglia, all’Italia e a tutti noi che crediamo nei diritti umani che devono essere riconosciuti a ogni persona – ha scritto il sindaco – a sostenere questa battaglia ci sono i rappresentanti del nostro Consiglio comunale, di maggioranza e di opposizione, perché non ci sono colori politici quando si parla di far valere ragioni sancite dalla Dichiarazione universale dei Diritti Umani e dalla nostra Costituzione Italiana. Il barbaro omicidio del giovane ricercatore italiano non deve essere dimenticato. Tra i temi importanti che dovranno essere affrontati dal nuovo Governo, c’è sicuramente quello dei diritti di ciascuno di noi. Diritti che troppo spesso vengono calpestati rimanendo impuniti».

Tra le voci che si sono levate per  Regeni c’è anche quella dell’attivista e blogger Pino Di Marzo, che per anni ha tenuto viva la richiesta alle istituzioni, tra cui il Comune, di unirsi agli appelli per il ricercatore anche attraverso gesti simbolici, come gli striscioni apparsi sui palazzo municipali di diverse città italiane.

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