Cascina Ovi, la biblioteca lascia il posto all’Accademia di Brera e trasloca nella “stecca”

La "stecca" di Cascina Ovi dove si trova la nuova biblioteca

Modifica in vista nella struttura di via Olgia. La biblioteca decentrata verrà ricollocata nell’edificio adiacente, mentre il corpo principale ospiterà l’Accademia di Brera

I lavori dovrebbero iniziare a breve e prevedono una piccola “rivoluzione” nella corte al confine tra Lavanderie e Milano2. Come infatti deciso dalla giunta e illustrato durante il Consiglio Comunale di lunedì 26 luglio, la biblioteca decentrata di Milano2 che per anni ha avuto sede al piano terra del corpo centrale della Cascina traslocherà (anche se di pochi metri): la nuova collocazione sarà nella struttura – più piccola – adiacente, la cosiddetta “stecca” (quella, per intenderci, che si trova proprio di fronte al supermercato).

In quell’edificio, che fino ad ora è sempre restato inutilizzato, sarebbe dovuta arrivare l’Accademia di Brera, secondo l’accordo stipulato con il Comune di Segrate nel 2019, ma la pandemia ha stravolto i programmi e imposto una rivisitazione dell’accordo.

«L’Accademia di Brera ci ha comunicato di aver bisogno di maggiori spazi – ha spiegato Gianluca Poldi, che come assessore alla Cultura aveva trovato l’intesa con l’ateneo – soprattutto per le nuove esigenze di distanziamento imposte dalla pandemia per la ripresa delle lezioni in presenza. Da qui la nostra scelta di collocare i corsi dell’Accademia al piano terra della Cascina e di spostare nella stecca la biblioteca che aveva comunque bisogno di essere rilanciata».

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Come già stabilito dall’accordo del 2019, nella struttura segratese l’Accademia di Brera dovrebbe portare i laboratori di tecniche della ceramica e fonderia per i propri studenti, ma dovrebbe anche garantire attività culturali aperte a tutta la cittadinanza. Nel secondo edificio invece l’amministrazione conta di spostare il punto prelievo libri al piano terra, dedicando tutto piano superiore ai bambini e ai ragazzi con le letture adatte a loro, ovviamente, ma anche attività e laboratori.

Per rendere fruibile l’edificio (che non è mai stato utilizzato e si trova in uno stato sostanzialmente grezzo) l’amministrazione comunale ha deliberato di investire 200mila euro.

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