Il Chilometro Verde porta a Glasgow: Segrate alla COP26 con il piano per trasformare la Cassanese

Solo tre città del mondo invitate a presentare un proprio progetto al vertice sui cambiamenti climatici. A convincere gli organizzatori il piano per rivoluzionare l’ex provinciale: già partito il concorso di idee per ridisegnarla in chiave ecologica

Segrate in cattedra alla COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in corso a Glasgow, con il “Chilometro Verde” che promette di rivoluzionare la Cassanese in chiave ecologica. Lo ha annunciato il sindaco Paolo Micheli, che il 9 novembre alle 18.30 si collegherà in videoconferenza con il vertice mondiale (qui il link per registrarsi e assistere all’intervento) per presentare il progetto selezionato come modello di sviluppo sostenibile.

«Ci battiamo da anni per la salvaguardia del territorio da speculazioni edilizie e colate di cemento: questa sarà una vetrina incredibile per poter raccontare il nostro impegno e le azioni che abbiamo intrapreso, nel nostro piccolo, per la lotta al cambiamento climatico», ha detto Micheli, che ha incontrato la stampa locale martedì 2 novembre per ufficializzare la partecipazione di Segrate al COP26 già anticipata a tg e quotidiani nei giorni precedenti. Con lui, il vicesindaco e assessore al Territorio Francesco Di Chio, “papà” del progetto per l’ex provinciale che – predisposto dall’Ufficio Europa del Comune con il coordinamento della dirigente Annapaola De Lotto – ha conquistato gli organizzatori del vertice tanto da inserire Segrate tra le sole tre città di tutto il pianeta (le altre due sono la toscana Poggibonsi e la portoghese Cascais) invitate a portare la propria testimonianza in uno degli eventi collaterali del consesso mondiale.

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«Ciò che porteremo all’attenzione della COP26 sarà la riprogettazione della Cassanese – ha spiegato Di Chio – oggi questa strada taglia in due la città con le sue quattro corsie ma nei prossimi anni, col completamento della Nuova Cassanese, ne ridurremo drasticamente l’asfalto lungo i 3,3 chilometri cittadini, per piantare alberi e creare nuovi prati, percorsi pedonali e ciclabili: diventerà un corridoio verde verso Milano, ridurrà la frammentazione territoriale e favorirà le connessioni tra i quartieri e i parchi circostanti diventando un luogo di aggregazione comunitaria oltre che un nuovo polmone d’ossigeno». Per arrivare a questo risultato, l’amministrazione ha lanciato un concorso dedicato agli universitari specializzandi in Architettura e Urbanistica, che hanno tempo fino al prossimo marzo per presentare i propri elaborati che saranno valutati da una giuria tecnico-politica. «Poi partirà la progettazione vera e propria», ha detto l’assessore.

Ancora nessun dettaglio però su costi  o caratteristiche della “futura” Cassanese. «Abbiamo voluto lasciare spazio alle idee dei partecipanti – ha sottolineato – anche se certamente il focus è su una netta diminuzione dello spazio dedicato al traffico automobilistico. Come sarà finanziata? Presto per parlarne, ma l’idea è di cercare i fondi in Europa». Micheli – che ha scelto di non recarsi di persona a Glasgow con una delegazione segratese («Siamo un Comune in predissesto, abbiamo ritenuto di risparmiare sui costi di una trasferta», ha spiegato), si gode intanto il riconoscimento di livello mondiale. «Vogliamo che Segrate diventi un esempio di buone pratiche, partendo da piccole azioni, ma pensando in grande – ha detto – non sono solo i sindaci e gli amministratori locali a essere chiamati già da oggi ad essere concreti nella lotta al cambiamento climatico in ogni comune piccolo o grande. Anche i cittadini devono avere coraggio e tutti dobbiamo sentirci coinvolti e la partecipazione deve essere agevolata perché la rivoluzione parte da tutti noi».

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