Sciopero nazionale taxi, a Segrate un corteo di auto bianche sotto al municipio

Una trentina di taxi ha sfilato sotto al Comune in via 1° Maggio

Un maxi corteo di auto bianche che ha sfilato a colpi di clacson nel centro cittadino, fino al municipio di via 1° Maggio. È andata in scena anche a Segrate la protesta dei tassisti, che mercoledì 24 novembre hanno incrociato le braccia in tutta Italia con uno sciopero nazionale per protestare contro il Ddl Concorrenza approvato dal governo e pronto ad approdare in Parlamento.

Intorno alle 11 una trentina di taxi è partita dal parcheggio di Linate per dirigersi verso Segrate, con destinazione il Palazzo comunale. Qui le auto si sono fermate alcuni minuti parcheggiando ai lati della strada, in una sorta di sit-in simbolico (e rumoroso) sotto le finestre del sindaco Micheli, che in quel momento si trovava per impegni istituzionali a Roma. Al centro delle rivendicazioni dei sindacati di categoria, la denuncia di un pericolo di “deregolamentazione ulteriore del settore” già in difficoltà a causa della pandemia durante la quale, sottolineano i tassisti, “abbiamo svolto un servizio sociale e siamo stati vicini alla cittadinanza”.

«Abbiamo voluto dare un segnale anche sul territorio, nel Comune dove si trova l’aeroporto di Linate – spiega Angelo Schiavone, vicepresidente nazionale del sindacato UTI (Unione tassisti d’Italia), alla testa del corteo segratese dove erano rappresentate numerose sigle – non siamo certamente contrari alla modernizzazione ma non serve dato che ci stiamo dotando da anni di App, piattaforme online e di ogni dispositivo tecnologico che possa migliorare un servizio che oggi già funziona, a Milano in particolare, e siamo in piazza per protestare contro un tentativo di svendita del settore per regalarlo alle multinazionali». 

Una protesta a carattere nazionale che però, tra le auto bianche “segratesi” tocca anche temi locali. «Abbiamo chiesto diverse volte al sindaco Micheli un incontro, ma non ci ha mai risposto – spiega Schiavone – il Comune ha delle competenze sul nostro settore tra cui quella sulla definizione delle zone di sosta per i taxi che l’amministrazione segratese ci ha comunicato di voler ridurre a Milano2 e San Felice, una scelta sbagliata dato che già oggi i posti sono insufficienti al numero di auto che opera sul territorio». 

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