Bollette, l’allarme dei negozianti: «Costi triplicati, insostenibile»

Sopra, Fabrizio Peviani. Titolare del Bar Centrale col fratello Fabio, è membro del Consiglio direttivo di Confcommercio

Fabrizio Peviani (Confcommercio Segrate): «Questi aumenti sono ingiustificabili». Spaventano i mesi freddi, con i rincari sul gas. «Servono aiuti immediati, ma non con sconti sulle tasse future: è insostenibile»

Una bolletta accanto all’altra, luglio su luglio, l’anno scorso e questo. Fabrizio Peviani, titolare del “Bar Centrale” e rappresentante di Confcommercio sul territorio, ce le mostra e il suo sguardo racconta già tutto. Chiamarlo aumento è un eufemismo, visto che si tratta di una bolletta sostanzialmente più che triplicata rispetto a quella dello stesso mese del 2021. «E ad agosto la cifra è perfino lievemente più alta – spiega – nonostante abbia chiuso quattro giorni e abbia osservato un orario ridotto». Un salasso vero, che anticipa uno scenario ancora peggiore che fa capolino all’orizzonte.

«Se questa situazione dovesse protrarsi – assicura Peviani – con l’aggiunta delle spese per il riscaldamento nei mesi autunnali e invernali, diventerebbe insostenibile per molte attività. Il mio settore poi, quello della ristorazione, è per l’ennesima volta il più penalizzato». Ma è un problema di tutti, c’è perfino chi rischia di pagare lo scotto in maniera definitiva. «Mi hanno raccontato del caso di una piccola fonderia lombarda – dice – che solitamente ha costi per l’energia pari a 35mila euro: la bolletta di luglio è stata di 138mila euro, impossibile resistere più di tanto».

Rispetto alle soluzioni da mettere in campo, Peviani boccia l’idea dell’intervento sulla base di un credito d’imposta. «Non servirebbe – spiega – perché gli esercenti devono pagare le bollette, altrimenti il rischio, anzi la certezza, è che le compagnie del settore dell’energia elettrica stacchino loro la corrente. Prevedere un aiuto che si concretizzerebbe al pagamento delle tasse non può essere la soluzione. L’unico intervento risolutivo sarebbe quello che l’eccedenza rispetto ai consumi dell’anno scorso venisse pagata dallo Stato. Peraltro bisogna agire immediatamente, non c’è tempo da perdere se si vuole tutelare il tessuto economico e sociale del Paese».

Un grido d’allarme vero e proprio, anche perché ai rincari legati all’energia vanno aggiunti quelli che ciascun settore deve sopportare rispetto ai costi delle materie prime. Il commercio al dettaglio, del resto, aumentando i prezzi per coprire le maggiori spese si assumerebbe il rischio di veder diminuire la clientela, con un impatto deleterio rispetto a una ripresa post-Covid ancora in corso, a tratti timida. «Se quelle di bar e ristoranti sono le bollette più care – conferma Peviani – tutti i settori sono comunque alle prese con aumenti difficili da sopportare e certamente ingiustificabili. Sono tanti i commercianti che stanno ricevendo conti esorbitanti e la preoccupazione per i mesi a venire è tanta. Gli interventi statali devono essere incisivi, quasi scioccanti, alla pari dei rincari in atto». Quelle bollette una accanto all’altra sul bancone del bar sono lo specchio di una situazione drammatica, quasi surreale.

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