Il finanziamento rientra nei fondi erogati dal Pirellone per il commercio locale. La Lega però chiede lumi: “Non si capiscono benefici per i commercianti” .
Segrate nella top ten dei Distretti del Commercio lombardi. È arrivato sesto su 131 partecipanti il progetto presentato dal Comune, che si è così aggiudicato da Regione un finanziamento da 630mila euro – il massimo possibile – da destinare agli esercenti del territorio.
Questi fondi, da definizione stessa del contributo varato da Palazzo Lombardia, serviranno per il sostegno delle attività commerciali, anche in un’ottica di efficientamento energetico, garantendo un massimo di 5mila euro ad attività per interventi strutturali e di ammodernamento. La fetta più cospicua, 400 mila euro, sarà destinata a un investimento in opere pubbliche. “Riqualificheremo il modulo campione di Milano2 (l’edificio comunale che ospita l’ufficio postale del quartiere, nella foto), oggi sottoutilizzato”, ha annunciato Micheli.
Una volta riqualificato dovrebbe diventare la nuova casa per Segrate Servizi. Non c’è ancora l’ufficialità, ma l’assessore al Commercio (e alla Salute) Barbara Bianco ha confermato che lì potrebbero traslocare gli uffici della municipalizzata che gestisce le farmacie comunali e che ora si trova in via Degli Alpini. Non solo quelli amministrativi, ma anche gli spazi operativi dedicati ai servizi sociali; mentre la farmacia di Milano2 resterà dove si trova attualmente.
Una scelta che lascia perplessa la Lega, pronta a protocollare un’interrogazione in Consiglio comunale. «Sinceramente non si capisce come la riqualificazione di quell’immobile possa portare benefici al commercio cittadino, al quale il bando si rivolge esplicitamente – spiega il capogruppo del Carroccio, Marco Carandina – per una volta che arrivano risorse a loro indirizzate, gli esercenti segratesi ne vedranno solo una parte e le opere pubbliche finanziate non li riguardano direttamente». In effetti, in altre realtà del territorio, i medesimi fondi sono stati utilizzati per intervenire su ambiti cittadini legati al commercio, come la previsione di migliorie di vario genere nelle zone pedonali o nelle vie con maggior presenza di negozi. «Nell’interrogazione chiederemo anche di sapere se l’amministrazione ha vagliato altri scenari d’intervento, più impattanti sul commercio cittadino rispetto alla riqualificazione di uno stabile che ospita oggi le poste». Il Comune, a dirla tutta, aveva provato ad accedere a un altro bando per ottenere risorse per quello specifico intervento: lì si parlava di rigenerazione urbana, decisamente più attinente, ma tra i criteri c’era l’esclusione di spazi da mettere a reddito e questo cozzava con la presenza dell’ufficio postale, tanto che Regione bocciò la richiesta.
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