Area B, la nuova stretta: dal 1° ottobre fuori pure i diesel Euro 5

Il cartello che segnala Area B in via Rubattino

L’ingresso a Milano sarà vietato ad altre 600mila auto: Regione e Aci sulle barricate, ma il sindaco Sala tira dritto. Anche per i segratesi sarà una grande svolta. Boom di adesioni alla “scatola nera”

Il D-Day è ormai alle porte. Dal primo ottobre Area B dà un altro giro di vite e lascia furi dai confini di Milano anche le auto diesel Euro 5. Il sindaco Sala non ha sentito ragioni, tirando dritto per la propria strada nonostante le proteste degli automobilisti interessati, le stilettate dell’opposizione durante la campagna elettorale appena andata in archivio (Salvini ha addirittura tenuto Area B come bersaglio dell’ultimo anatema alle 23.59 del venerdì di chiusura, ndr) le richieste in extremis arrivate da Aci Milano e dalla stessa Regione. Niente da fare, dal primo ottobre, anzi da lunedì 3 per la precisione, Milano sarà off limits anche per i 592.691 veicoli diesel Euro 5. In totale le auto che non potranno circolare in città saranno circa 1 milione 200mila, contando anche le Euro 2 a benzina e i diesel Euro 4.

L’unica concessione del Comune di Milano è stata una deroga supplementare rispetto a quella canonica, utilizzata anche in occasione dell’estensione del divieto ai diesel Euro 4, dei 50 ingressi free nell’arco del primo anno, che diventano 25 nel secondo per i residenti in città e appena 5 per chi vive oltre confine. A questa concessione Sala ha aggiunto quella di poter utilizzare l’auto… illegale in presenza di un contratto di acquisto, leasing o noleggio a lungo termine di una vettura meno inquinante stipulato entro il 14 settembre e con consegna prevista entro il 30 settembre 2023. Non granché, dicono gli oppositori, che sottolineano come il momento sia delicato da un punto di vista economico e che obbligare più di un milione di persone a cambiare auto è quantomeno intempestivo.

«Capisco che metto in difficoltà qualcuno che non può cambiare la macchina – ammette Sala – ma non raccontiamo le solite balle, perché non sono un milione le auto interessate». Il governatore Fontana, dando man forte ad Aci che aveva chiesto al sindaco un incontro urgente, aveva invitato a «individuare un percorso istituzionale per la sospensione del provvedimento, una scelta che sarebbe di buon senso». «Basta con i tavoli – la replica di Sala – capisco che la politica vive di proroghe, ma io non voglio essere così». Ma la risposta era già arrivata quando ad avanzare la richiesta di uno stop era stato l’assessore regionale al Clima, Raffaele Cattaneo. L’idea era di spostare il tutto a fine marzo, allargando le fasce chilometriche consentite a chi aderisce a Move-in, il sistema di monitoraggio con “scatola nera” che consente di circolare in deroga ai divieti ma solo a certe condizioni. Che l’estensione di Area B stia creando problemi a tanti automobilisti si evince dalle adesioni a Move-in, passate da 15mila a 37mila. E metà sono diesel Euro 5. Ora gli apparecchi sono introvabili.

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