Automodellismo, al Parco Europa di Segrate il circuito dei bolidi in miniatura

Un vero e proprio autodromo su un’area comunale gestita dall’associazione G.A.M.E.S. con 150 soci, dove sfrecciano mini gioielli di ingegno e meccanica

C’è un vero e proprio autodromo a Segrate, nel parco tra viale Europa e il cimitero. Pista, paddock, tribune: le strutture sono quelle della Formula 1 ma ogni cosa è… in miniatura. Sì, perché il tracciato – uno dei pochi in Lombardia, attivo dal 1993 anche se poco conosciuto al di fuori degli appassionati – è dedicato all’automodellismo radiocomandato elettrico. E sarà per i prossimi quattro anni casa dell’Asd G.A.M.E.S. Questa la decisione della giunta comunale, che la scorsa settimana ha scelto la continuità concedendo la gestione dell’impianto all’associazione che ormai da due decenni svolge qui la propria attività, organizzando prove, gare e campionati. Sono 150 i soci provenienti da tutto il nord Italia che si ritrovano sul circuito segratese per mettere a punto i proprio bolidi prima di scendere in pista.

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F1, RALLY, GRANTURISMO: L’ARTE DELL’AUTOMODELLISMO

Sì, perché non si tratta soltanto di guidare le mini-auto tramite sofisticati radiocomandi: l’automodellismo è una vera e propria arte, frutto di passione, studio e lavoro. E i veicoli sono autentiche “creature”, gioielli di ingegno e meccanica cresciuti con dedizione, settimana dopo settimana, gara dopo gara. Modificati e perfezionati con l’obiettivo di renderli il più veloci e affidabili possibile sui banchi posizionati all’ingresso dell’autodromo dove si svolgono corse suddivise nelle varie categoria “replica” delle auto vere e proprie e quindi Formula1, rally, GranTurismo e molto altro. «Un automodellino da competizione deve essere preparato facendo attenzione a ogni singolo processo di assemblaggio – spiega il vicepresidente della associazione, Alberto Riboni, che ha aperto le porte del circuito al Giornale di Segrate – bisogna scegliere e montare i diversi organi meccanici e poi valutare anche le condizioni climatiche per trovare la soluzione più adatta per una migliore guidabilità. Anche un solo grado di differenza di temperatura può incidere sulla prestazione. Sono tante le valutazioni che vanno fatte prima della gara, che richiedono concentrazione, abilità e competenza. Gli appassionati sono spronati a investire tempo nello studio e nella realizzazione di soluzioni che possano conferire al proprio modello caratteristiche uniche e vincenti».

SFIDE A COLPI DI RADIOCOMANDO

Terminata la preparazione, si dà avvio alla gara, durante la quale gli  ingegneri-meccanici si svestono dei panni di tecnici per indossare quelli di piloti virtuali. E allora giù in pista, radiotrasmittente in mano e guida dall’alto sul palco di pilotaggio, una struttura di circa tra metri d’altezza, che consente di avere una visuale completa della pista. Qui, spalla a spalla, i concorrenti si sfidano sul cronometro, sul ritmo, sulla velocità. Gli automodelli sfrecciano con traiettorie spettacolari tra le curve seguendo gli impulsi dati al joystick. Dopo il traguardo si condividono nei le prime sensazioni, si fa un bilancio dell’attività in pista per capire dove e come migliorare la prestazione. «Per la maggior parte di noi – raccontano alcuni soci – l’automodellismo è un interesse che nasce da ragazzi, che ci è stato tramandato dai nostri genitori. Ha un fascino particolare. Non solo ci si diverte in un ambiente di amici che condividono la stessa passione, ma si amplia anche il proprio bagaglio di competenze, ad esempio si impara a utilizzare un cacciavite o una chiave inglese. Nel prossimo futuro avvieremo iniziative concrete per promuovere la nostra attività sia per i più piccoli che per i senior».

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