La Prima guerra mondiale come prova generale delle società totalitarie del Novecento. E ambiente ideale per l’incubazione del fascismo a partire dalle idee del Mussolini interventista e soldato durante il sanguinoso conflitto del ‘15-’18.
Il volume sarà presentato il 30 ottobre al Baraonda
È la tesi del libro “Come d’autunno” che il segratese Mattia Borsotti – laureato in ingegneria, docente di scuola superiore e collaboratore del Giornale di Segrate – presenterà domenica 30 ottobre alle 17 al Baraonda di via Pacinotti. Un saggio che è anche il risultato del lavoro di ricerca inedito svolto da Borsotti nel 2018, quando attraverso la consultazione dei ruoli matricolari all’Archivio di Stato trovò i nomi di trentatrè caduti nati a Segrate e “dimenticati”, che hanno poi trovato posto nella lapide commemorativa al cimitero cittadino proprio grazie a questa scoperta consentendo anche a una segratese di “ritrovare” le tracce del nonno.
I documenti sui 33 Caduti segratesi sono disponibili online
Nel volume sono riportati i nomi, i mestieri, la data di nascita e la data e il luogo di morte dei soldati – contadini, artigiani, operai – in molti casi ventenni, mentre la documentazione completa è stata messa a disposizione dall’autore su Internet. «Sono partito dalle loro storie per analizzare il contesto sociale di quegli anni in cui la repressione e lo sfruttamento nelle fabbriche cosi come nelle trincee creò le condizioni per l’ascesa del Duce e della dittatura», spiega Borsotti. Che non a caso presenterà il suo lavoro a due giorni di distanza dal centesimo anniversario della Marcia su Roma del 1922 che aprì le porte al ventennio fascista.
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