Le 70 sedute sono state realizzate su misura da un’azienda locale
Sta per essere terminata in questi giorni l’installazione delle nuove panchine di Milano2. Un intervento anticipato dalle pagine del Giornale di Segrate a maggio e che ha portato alla sostituzione di tutte le sedute del quartiere, in larga parte ammalorate, con nuove sedute realizzate in materiali più durevoli.
La cosa da sottolineare è che le nuove panchine sono… a km zero. A realizzarle infatti è stata un’azienda segratese, la “Serena Group”, società che commercializza arredi urbani e mobili per uffici che ha ricevuto l’incarico dal Comprensorio di Milano2.
IL DESIGN È QUELLO DEGLI ANNI ‘70
«Il committente – spiegano i responsabili dell’azienda – aveva posto come condizione irrinunciabile il rispetto del design originale delle sedute. Al contempo però la nuova panchina doveva presentare requisiti tecnici che ne garantissero la durata senza bisogno di manutenzione. Abbiamo raccolto la sfida di produrre le nuove panchine su misura, migliorandone le prestazioni con l’impiego di materiali altamente resistenti all’usura ed ecologici».
REALIZZATE IN MATERIALE RICICLABILE
La struttura è stata realizzata in acciaio Inox e successivamente verniciata nel tipico colore “rosso Milano Due”. Per le doghe è stato invece scelto un materiale composito riciclabile. «Anche la comodità della panchina è stata migliorata» aggiunge l’azienda.
ORA CE NE SONO 14 IN PIÙ
Alla fine del percorso, che ha coinvolto – precisa l’azienda – «realtà produttive e artigianali tutte ubicate nel nostro territorio», sono state consegnate 70 panchine, 7 in più delle attuali, a cui si vanno ad aggiungerne 7 recuperate dal “parco” precedente. Queste in particolare verranno posizionate lungo lo sterrato del golfo agricolo, una novità. Mentre quelle nuove troverano spazio lungo i vialetti di Milano2, anche in posti dove prima non c’erano, come le passeggiate delle residenze con i portici o sotto il “fortino”. Non verranno invece sostitute nè quelle dei parchi giochi, di proprietà comunale nè quelle lungo le sponde del laghetto, in capo al gruppo immobiliare proprietario dell’area. Entrambi i soggetti non hanno infatti acconsentito ad accollarsi il costo della sostituzione. Peccato, un intervento per rendere più omogenei a livello estetico gli arredi, che resterà un po’ “azzoppato”.
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