Ambrogino d’oro a Piero Tarticchio. E a Segrate ci sarà una mostra

Piero Tarticchio, scrittore istriano, al parco pubblico "Martiri delle foibe" di Segrate

Salirà sul palco del dal verme il 7 dicembre, poi una monografica dedicata a lui. Dopo la fumata nera dell’anno scorso, ecco il premio milanese. «Non è solo mio, ma di tutta la mia gente». A gennaio la sua arte sarà esposta al Verdi

Stavolta il via libera è arrivato, dopo le polemiche seguite alla… bocciatura dello scorso anno e culminate con il contro-Ambrogino consegnatogli a Segrate dal “Comitato 10 febbraio”. Stavolta Piero Tarticchio salirà sul palco del Teatro Dal Verme il 7 dicembre per ricevere l’onorificenza che il Comune di Milano riserva ai cittadini più meritevoli. Lui che nel 2007 fece altrettanto qui a Segrate, a casa sua, per ritirare l’Ape d’Oro.

«Sono felicissimo per questo Ambrogino – commenta – anche perché, nonostante ancora non mi sia stata comunicata la motivazione ufficiale, mi piace pensare che sia legato al monumento che in Piazza della Repubblica ricorda le vittime delle foibe e gli esiliati, opera che ho disegnato e contribuito a realizzare». Un premio che ha una dedica forse scontata, ma di certo sentita e profonda. «Siamo stati oscurati dalla storia italiana – afferma Tarticchio – relegati nell’oblio e nell’indifferenza fino al 2004 (l’anno nel quale è stato istituito il Giorno del Ricordo, ndr). Io faccio memoria da dieci anni prima di quella svolta e il monumento a Milano è uno dei riconoscimenti più significativi della nostra esistenza e del nostro dramma. Questo Ambrogino d’Oro, quindi, è un po’ di tutta la mia gente».

Sarà un momento di certo emozionante, un giorno denso. Milano è la seconda città adottiva di Piero Tarticchio, perché in realtà la prima è Segrate. «Vivo qui dal 1975, quasi mezzo secolo. Non posso non sentirmi segratese», sorride lui prima di svelarci in anteprima l’omaggio che il nostro Comune si appresta a dedicargli. «Mi hanno chiesto di mettere in mostra i miei lavori grafici e pittorici – spiega – in una monografica che abbraccerà il periodo che va dal 1964 al 2015. La stiamo preparando insieme all’amico Gianluca Poldi (ex assessore alla Cultura e attuale presidente del Consiglio comunale, ndr). Si terrà al Centro Verdi, molto probabilmente a gennaio, dopo le feste natalizie, e dovrebbe durare un mese». Una produzione artistica imponente quella di Tarticchio, dalla quale l’autore e Poldi hanno potuto attingere per definire quali lavori faranno parte della rassegna segratese. Ma la voce degli esuli istriani, giuliani e dalmati svela anche un siparietto avvenuto giusto in occasione della chiamata di Palazzo Marino rispetto all’Ambrogino a lui assegnato. «Quella telefonata è arrivata proprio in coda a una giornata di lavoro sulla mostra – racconta – così mi è sembrato giusto comunicare questa notizia a Poldi. La sua risposta mi ha fatto sorridere molto: è esploso in un entusiastico “che figata!”. È stato bello constatare un’altra volta la sua vicinanza e l’affetto che ci lega».

Come sempre, quando le candidature sono “divisive”, o almeno così vengono purtroppo vissute dalle fazioni politiche, c’è chi ha voluto sottolineare come accanto al premio per Tarticchio ci sia stato quello alla memoria per Carmen De Min, fondatrice delle Mamme del Leoncavallo. «Non sapevo che ci fossero state polemiche – ammette lui – ma me ne tengo alla larga. Ciò che ritengo importante è che la nostra storia abbia avuto un ulteriore riconoscimento».

Be the first to comment on "Ambrogino d’oro a Piero Tarticchio. E a Segrate ci sarà una mostra"

Rispondi