Il progetto del Comune su un’area di 30mila mq con il materiale degli scavi per la nuova “tangenziale”. Alte fino a 4 metri, accoglieranno spazi per i giovani secondo il progetto vincente del concorso CPLab
Sei collinette artificiali alte fino a quattro metri da trasformare in altrettante “stanze” per funzioni e attività dedicate soprattutto ai giovani. Cambia faccia ancora una volta il Centroparco (“Nuovo Centroparco” nel lessico del sindaco Micheli). E si conferma sempre di più un laboratorio per amministrazione comunale e progettisti. Scenario del nuovo progetto, destinato a partire già nelle prossime settimane, è un’area di 30mila metri quadrati tra la riva ovest del lago e l’area sportiva di Lavanderie. Per intenderci, l’ampio prato ad oggi vuoto lungo via Umbria, a ridosso della zona artigianale del quartiere.
Sorgeranno qui le sei dune di dimensioni variabili – da 400 a 2000 mq di superficie – grazie a una “rimodellazione” con 40mila metri cubi di terreni di scavo derivanti dai cantieri per la Cassanese Bis a Rugacesio. E, una volta piantumate con alberi, tappeti erbosi e prati fioriti, diventeranno una sorta di anfiteatri verdi secondo quanto immaginato dal progetto vincitore del concorso CPLab che l’anno scorso aveva coinvolto sei gruppi di giovani segratesi. Il tutto a costo (quasi) zero per il Comune. Andiamo per ordine.
«Il progetto nasce dall’esigenza di dare una nuova funzione a questo spazio, coerente con il resto del parco – spiega Francesco Di Chio, assessore all’Urbanistica – il masterplan (il documento firmato dallo studio AG&P che definisce le linee di sviluppo del Centroparco, approvato dalla giunta nel 2019) prevedeva un intervento di rimboschimento, ma le caratteristiche del terreno non consentono ad oggi la piantumazione». Non è un caso infatti che l’area sia rimasta in questi anni sempre “spoglia”. Il Comune la acquisì alcuni anni fa nell’ambito del piano “Lotto 2” (Le Ninfee), con lo stesso meccanismo con cui si è sviluppato tutto il Centroparco e cioè con lo scambio di aree tra privati e pubblico. Alcune zone dell’ex cava segratese però, come noto, per decenni erano state utilizzate per smaltire inerti, in particolare scarti dell’edilizia.
«Alla cessione dell’area sono stati eseguiti i procedimenti ambientali previsti per la rimozione di rifiuti nel sottosuolo e per la messa in sicurezza permanente con un intervento di “capping”, cioè il posizionamento di una barriera impermeabile», spiega Di Chio. Gli inerti, di per sé rifiuti non pericolosi, devono infatti essere isolati per evitare il contatto con l’acqua meteorica impedendo la formazione di percolato, quello sì dannoso per l’ambiente. «Sì – dice Di Chio – ma in questo caso la barriera si trova molto in superficie impedendo l’attecchimento delle piante». Da qui l’idea delle dune? «Abbiamo colto l’opportunità della presenza di notevoli quantità di terra di ottima qualità proveniente dal vicino cantiere della Cassanese Bis e la disponibilità dell’operatore di fornirla al Comune invece che smaltirla. Il costo indicato nella delibera di 900mila euro è a carico dell’operatore stesso, si tratta della stima del valore del materiale. L’investimento del Comune sarà di 60mila euro circa per la formazione del tappeto erboso e del prato».
E cosa sorgerà su queste collinette? «Seguiremo le indicazioni del progetto vincitore del concorso CPLab proposto dal gruppo delle “Giovani Querce”, che si chiama “La Ghianda” – spiega il vicesindaco – ci saranno spazi polifunzionali, un palco e anfiteatri per eventi e concerti, una “aula studio” e di lettura». Nel progetto inoltre, secondo quanto riportato sul sito di Segrate City Lab, c’è anche l’idea di un bar con attività ludiche da svolgere all’aperto. Quando inizieranno i lavori? «Nelle prossime settimane dovrebbe iniziare il trasporto della terra per formare uno strato di 60-70 centimetri su tutta l’area», spiega Di Chio.
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