L’appalto assegnato agli attuali gestori di Isam per un biennio, il costo è di 2 milioni. L’assessore Alessandro Pignataro: «Razionalizzazione del servizio, priorità è la manutenzione»
L’obiettivo è la normalizzazione, il ritorno a una gestione ordinata del verde cittadino. Senza tanti voli pindarici, come l’annuncio elettorale “un albero per ogni segratese”, ma con un approccio razionale che garantisca innanzitutto una manutenzione ordinaria che funzioni. Questa è la linea tracciata dall’assessore Alessandro Pignataro, che si prepara a ripartire dopo l’epilogo della vicenda del bando di gara che si trascinava dallo scorso aprile. Il binomio di ditte che si era aggiudicato l’appalto da 2 milioni annui per un biennio (con possibile rinnovo della stessa durata) è stato escluso in seguito a verifiche amministrative, con la conseguente “promozione” di Isam Srl, l’impresa viterbese che ha gestito il verde in città negli ultimi anni (anche in proroga). «La prossima settimana ci sarà una riunione di inquadramento per definire le procedure di controllo, per le quali abbiamo raddoppiato il personale, e per la programmazione di interventi che vogliamo siano più assidui e puntuali».
Negli ultimi anni la situazione ha creato molto malumore tra i cittadini. Si sente di rassicurarli?
«Vogliamo cambiare passo. Nel capitolato sono previsti passaggi finalizzati a una riorganizzazione, come il censimento del verde cittadino. Ma abbiamo anche intenzione di promuovere una variazione di bilancio che ci consenta di trovare le risorse per affidare a un team di agronomi il controllo di tutte le alberature: questo ci consentirà di programmare potature e abbattimenti con rapidità, anche viste le emergenze legate al cambiamento climatico».
Ma anche il taglio dell’erba e delle siepi è spesso finito nel mirino.
«Sì, certo. Anche questo cambierà, perché vogliamo redigere un piano del verde avvalendoci di un consulente ad hoc. Ad esempio, ci sono tre tipologie di prato: il tappeto di pregio, quello standard e quello similagricolo. E prevedono tre diverse altezze del manto erboso e macchinari distinti per la cura. Bisogna identificare le varie aree, ma non vorremmo anche individuarne alcune nelle quali promuovere una gestione più naturalistica, facendo fare il proprio ciclo alle specie spontanee. Sistemeremo dei cartelli che spiegheranno questa scelta, peraltro già intrapresa da tante amministrazioni. Padova, che è un riferimento per la cura del verde, lo fa già da 2-3 anni. In questo modo spero la gestione diventi più sostenibile».
Dopo il nubifragio tanti alberi sono rimasti a terra nei parchi, facendo storcere il naso a molti.
«Lo sappiamo e nell’ultima variazione di bilancio c’erano anche fondi per rimuovere ceppi, rami spezzati e appunto alberi caduti. Se ne occuperà una delle imprese che ha lavorato sulla gestione straordinaria negli ultimi anni. L’idea è quella di ritrovare un assetto dignitoso e poi riprendere la manutenzione ordinaria prima di fare investimenti ulteriori sul decoro di determinati contesti».
Altro?
«Sì, faremo un censimento delle aree gioco, che sono 150 in città. Due o tre volte l’anno faremo il punto e promuoveremo interventi».
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