Gli abitanti del quartiere si sono mobilitati per chiedere la messa in sicurezza. L’assessore Di Chio: Valutiamo il posizionamento, sarà inserito nella piano delle opere stradali
Continuano le iniziative dei residenti della Boffalora per accendere i riflettori sulle problematiche del quartiere “incompiuto” tra la Cassanese, Pioltello e via Di Vittorio. Dopo la coloratissima mobilitazione dei bambini del quartiere per chiedere il ripristino del parco giochi di via Caboto, gli abitanti sono tornati a protestare per chiedere interventi di messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale in via Di Vittorio, con la posa di un semaforo a chiamata.
Una protesta colorata: in strada anche un semaforo e un vigili… di cartone
Domenica 15 ottobre un gruppo numeroso di residenti ha sfilato lungo le strisce pedonali che collegano le due “sponde” della trafficata via Di Vittorio e da lì portano verso il Centro e i servizi di cui il quartiere è privo. Per chiarire la richiesta, i manifestanti hanno esposto un semaforo e un… vigile di cartone, realizzati e colorati poco prima con l’aiuto di bambini e ragazzi. Quel tratto dove si trovano anche le fermate del bus – segnalano gli abitanti di via Caboto – è infatti pericoloso visto il traffico, l’alta velocità e la presenza massiccia di mezzi pesanti.
«Stiamo ragionando sul posizionamento – spiega l’assessori ai Lavori pubblici Francesco Di Chio – lo faremo rientrare nella programmazione delle opere stradali, con una variazione di bilancio che approderà in Consiglio comunale a inizio novembre e stanzierà circa 4 milioni per strade, attraversamenti e zone 30».
Il progetto Milano4You ancora sulla carta
Nel frattempo, il grande progetto Milano4You è ancora solo sulla carta e non si registrano passi avanti né per quanto riguarda il cantiere per la realizzazione dei nuovi box, , aperto e immobile, né sul fronte del piano complessivo. «Per i garage si sta aspettando la conclusione dell’iter di bonifica, che sfugge al controllo del Comune – continua Di Chio – mentre per il resto la situazione è intricata. La proprietà dell’area ha infatti richiesto di aderire ai decreti Covid e Ucraina, che hanno consentito di prorogare le convenzioni in scadenza». Un altro congelamento, appunto, che non consente grandi mosse alla politica cittadina e che va ad aggiungersi alle incertezze sulle tempistiche delle bonifiche, dettate da Arpa, che spesso diventano motivo di concessione di ulteriori proroghe, e l’obbligo di partire dalle opere di urbanizzazione che, nel caso della Boffalora, superando il limite dei 5 milioni di euro sono sottoposte alla disciplina delle gare d’appalto europee.
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