Segrate Servizi, farmacie comunali e assistenza di fragili e minori: la sfida della “holding sociale”

Gianfranco D'AmatoL’amministratore unico di Segrate Servizi Gianfranco D’Amato con la direttrice della farmacia comunale di Redecesio, Chiara Bonfanti

40mila tamponi fatti durante il Covid, ora ripartite tutte le attività nei quattro negozi e dei presidi per anziani e minori

Il ritorno alla normalità dopo il lungo periodo della pandemia, che ha visto le farmacie comunali in prima linea con quasi 40mila tamponi effettuati. Con la ripresa dei servizi congelati dal Covid e un bilancio che sorride grazie agli utili degli ultimi anni che finanziano la “seconda gamba” di Segrate Servizi, e cioè le prestazioni a favore di anziani, fragili e minori erogati per conto del Comune di Segrate unico socio dell’azienda. Ne abbiamo parlato con Gianfranco D’Amato, amministratore unico dal novembre 2020 e arrivato al giro di boa dei tre anni alla guida della partecipata.

Segrate Servizi ha affrontato in prima linea la pandemia. Lei ha assunto l’incarico di amministratore in concomitanza con lo scoppio della seconda ondata, come ricorda quei mesi?

«Fu un periodo di grande preoccupazione e di attività frenetiche, nel corso del quale il personale di Segrate Servizi non si risparmiò. I segratesi erano giustamente preoccupati e il nostro impegno fu quello di informare, assistere e rassicurare, attuando al contempo tutte le misure per evitare la diffusione del contagio nei nostri locali. Il servizio di assistenza domiciliare inoltre continò senza sospensioni, in sicurezza, durante tutto il periodo della pandemia». 

Le farmacie sono state un punto di riferimento anche per i tamponi.

«Abbiamo gestito le richieste della cittadinanza istituendo il servizio “tamponi rapidi” in base alle esigenze. All’aumento o alla diminuzione della richiesta rispondevamo adeguando la nostra capacità di effettuare i tamponi e per farlo abbiamo utilizzato anche degli spazi aggiuntivi reperiti in collaborazione con il Comune. In totale abbiamo effettuato 16.500 tamponi nel 2021 e addirittura 20.000 tamponi nel 2022».

«L’attività delle “comunali” di Segrate Servizi finanzia anche l’assistenza ai cittadini fragili»

L’emergenza sanitaria è finita ufficialmente lo scorso maggio, anche se già dal 2022 era iniziata la fase di ripresa. Come si sono riorganizzate le farmacie comunali?

«Effettuiamo ancora il servizio tamponi nella farmacia del Villaggio. In questa fase siamo molto attivi nel rispondere alle richieste dei pazienti; i medici sono oberati dal lavoro anche a causa delle difficoltà di sostituire quelli che vanno in pensione. In questo, le farmacie di Segrate Servizi hanno maturato esperienza e professionalità nel corso di molti anni. Direi che abbiamo riportato le farmacie alla fase normale, quella pre-Covid».

Quali servizi ai cittadini sono ripresi e quali avete in programma di attivare?

«Sono ripresi tutti i servizi. Ci sono le autoanalisi, tra le quali quella molto importante della coagulazione del sangue che, oltre ad essere gratuita, evita ai pazienti di ricorrere agli ospedali. C’è la telecardiologia, l’holter pressorio e cardiaco presso la Farmacia di Lavanderie, il test per lo streptococco presso la Farmacia del Villaggio. Poi abbiamo il controllo dell’udito, su appuntamento, e il cambio del medico. Sono servizi che amplieremo. Abbiamo a disposizione degli utenti molti più autotest che si possono effettuare in autonomia e anche uno unico per capire se si è affetti da influenza o da Covid. Nella farmacia del Villaggio ci siamo attivando anche per effettuare i vaccini, sia antinfluenzale che anti Covid, appena sarà disponibile». 

Segrate Servizi ha una doppia anima, da una parte gestisce le farmacie comunali dall’altra eroga servizi di pubblica utilità…

«È una situazione particolare che ci obbliga a un surplus di impegno. Dobbiamo restare competitivi ma al tempo stesso erogare servizi che, per il conto economico, rappresentano solo dei costi. I risvolti sono moltissimi. Ad esempio, per confrontarci sul libero mercato non possiamo giocare ad armi pari per quanto riguarda il reperimento delle figure professionali di cui abbiamo bisogno. Per noi esistono diversi vincoli (bandi, procedure, limitazioni sulle retribuzioni) che altri non hanno».  

Questa particolare natura dell’azienda, partecipata al 100% dal Comune di Segrate, influenza anche la gestione. I bilanci però da alcuni anni sono in attivo…

«La gestione, rispetto ad una farmacia privata, è molto più complessa. A noi non basta mantenere la clientela soddisfatta e far tornare i conti delle farmacie. Dobbiamo, come dicevo prima, agire in ambiti che sono regolamentati e questo comporta difficoltà ulteriori. Poi dobbiamo produrre utili sufficienti a coprire anche una buona parte dei costi dei servizi sociali, e cioè l’assistenza domiciliare agli anziani e la tutela minori. È giusto ricordare ai nostri concittadini che ogni euro che spendono nelle farmacie comunali va a coprire attività di assistenza ai cittadini più fragili che forniamo noi di Segrate Servizi oppure affluisce nelle casse del Comune che lo utilizza per altri servizi di pubblica utilità». 

La pandemia e il carovita attuale hanno avuto un impatto sulla richiesta di servizi di assistenza?

«Purtroppo sì, c’è un aumento di richieste di contributi economici e di problemi relativi agli sfratti».

Un’altra grossa partita è quella del servizio tutela minori. Anche in questo caso c’è stato un aumento dei numeri?

«Prendiamo in carico situazioni complesse che ci vengono segnalate da Comune, scuole o Tribunale per la tutela dei minori. Inoltre mettiamo a disposizione delle scuole gli educatori per tutti i casi segnalati dalla Neuropsichiatria Infantile. L’emergenza Covid purtroppo ha influito su questi aspetti, creando un notevole aumento della richiesta di ore di educativa scolastica e degli episodi di disagio giovanile».

Durante l’estate, così come in passato, sono circolate voci sulla possibile chiusura di una delle farmacie…

«Non ci sono piani di chiusura. Ci sono state valutazioni sulla possibile ricollocazione di una farmacie a causa degli spazi attuali che sono molto ridotti, ma non è un tema aperto al momento».

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