Prolungamento M4 a Segrate, approvato il progetto di fattibilità: il costo stimato è di 470 milioni di euro

Un passo avanti importante verso l’arrivo in città della linea blu della metropolitana. Giovedì 30 novembre la giunta di Milano ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per il prolungamento della M4 a Segrate. Un sì, quello dell’amministrazione comunale milanese, propedeutico all’inserimento del progetto nel piano triennale delle opere pubbliche 2024-2026.

Due fermate della M4 a San Felice e Segrate Centro

Il prolungamento M4 a Segrate prevede la realizzazione di due ulteriori fermate, da Linate fino a Segrate Centro nella zona tra l’attuale stazione e l’area ex dogana-Westfield, con una tappa intermedia a Idroscalo-San Felice. Il costo stimato, aggiornato anche alla luce degli incrementi dovuti all’aumento dei costi dei materiali, è di 470 milioni di euro. L’opera ha ottenuto un finanziamento di 420 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Oltre agli stanziamenti garantiti dai fondi europei e a quelli dei soggetti pubblici e privati interessati, sono da reperire ulteriori risorse per oltre 44 milioni di euro, necessarie per lo più per l’aggiornamento dei costi dei materiali”, ha precisato in una nota il Comune di Milano, che si è anche aggiudicato un bando europeo del valore di 3,5 milioni che cofinanzierà il progetto definitivo dell’opera, in fase di avvio.

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Da Segrate al centro di Milano in meno di venti minuti

«Si tratta di un’opera fondamentale – commenta Arianna Censi, assessora alla Mobilità – con un’importante ricaduta sulla nostra città. Una linea metropolitana che collegherà Segrate al centro di Milano in meno di venti minuti sarà estremamente competitiva rispetto al mezzo privato, per questo aiuterà a diminuire l’ingresso della auto in città. Possiamo quindi parlare di un intervento ad altissimo valore aggiunto per la mobilità pubblica dell’est milanese e, più a larga scala, per il quadrante orientale lombardo. Oltre ad avere anche un impatto evidente sulle dinamiche del pendolarismo dei comuni di prima cintura”.