Da negozi a mini-appartamenti. Che futuro per i portici di Milano2?

Un negozio sfitto sotto il portico di una Residenza di Milano2

Alcune attività sono state trasformate in abitazione, una scelta che ha sollevato domande e perplessità.

Meglio negozi vuoti, abbandonati e spesso sporchi e trascurati, o appartamenti che sigillano vetrine e cambiano l’estetica del condominio? Questa è la domanda che si stanno facendo i residenti di Milano2 alle prese con un cambiamento arrivato un po’ “sotto traccia” nel quartiere. 

Molti negozi sfitti, soprattutto in zona sud

Tutto parte dal fatto che negli ultimi anni molti negozi che animavano i portici delle residenze a schiera piano piano, uno dopo l’altro, hanno chiuso i battenti, senza lasciare il posto a nuove attività. Un fenomeno non certo isolato, che riguarda diverse zone di Segrate e d’Italia, motivato da una serie di fattori che partono dalla concorrenza delle grandi catene fino alle diverse abitudini online, ma che qui in particolare stravolge il “senso”  e il disegno di un intero quartiere. Le cinque residenze con i portici erano infatti state progettate negli anni ‘70 per ospitare al piano terra gli esercizi commerciali, le “botteghe”, come infatti si chiama proprio uno di questi edifici. Solo due portici però oggi mantengono questa vocazione e  si trovano nella zona nord del quartiere, quella più vicina all’Ospedale San Raffele e al nuovo polo universitario del Centro direzionale. Nella zona sud da ormai un decennio sono di più le vetrine spente di quelle accese: alcuni di questi spazi sono stati adibiti a uffici, ma molti altri sono abbandonati, in preda all’incuria e al degrado.

Dietro le vetrine oscurate, mini-appartamenti

Finché qualche proprietario ha pensato di convertirli in mini-appartamenti, soluzioni probabilmente adatte alle locazioni brevi per i pazienti del San Raffaele o per gli studenti della vicina università. Un cambiamento, per ora limitato a tre o quattro unità, che però ha scatenato molte perplessità e preoccupazioni per il futuro delle passeggiate di Milano2.

Assemblea straordinaria in Comprensorio

Tanto che il Comprensorio, che rappresenta le 28 residenze della frazione, ha convocato una assemblea straordinaria su questo argomento. All’ordine del giorno la formulazione di un “parere” sulla questione.  Parere, appunto, perché le richieste di cambio di destinazione d’uso vengono vagliate dal Comune di Segrate secondo le norme vigenti. Nell’assemblea, che si è tenuta l’11 gennaio, è emersa una indicazione contraria al cambio di destinazione, con diversi astenuti ma nessun voto a favore della “trasformazione”. 

“Soluzioni che impoveriscono il quartiere”

«La preoccupazione è che Milano2 si trasformi in un dormitorio – spiega Claudio Alessandrini, uno dei 28 rappresentanti in Comprensorio – non vedo alcun vantaggio nel creare appartamenti “di serie B”, ma solo il rischio di impoverire il quartiere. Si possono pensare altre soluzioni e altri incentivi per risolvere la situazione dei negozi sfitti, ma salvaguardando la specificità di Milano2». All’assemblea era presente anche il vicesindaco Francesco Di Chio, con delega all’Urbanistica, che ha illustrato l’impegno del Comune nel rivisitare il PGT (Piano di Governo del Territorio) nel quale si sta valutando se possano essere inseriti vincoli per i cambi di destinazioni.  «Il nostro primo intento è cercare di rilanciare il commercio locale – ha detto Di Chio – e ascoltare la voce dei residenti ».

Commissione per gli standard estetici

Intanto, in attesa di capire se ci saranno indicazioni più stringenti dall’amministrazione comunale, il Comprensorio di Milano2 ha istituito una commissione tecnica per definire gli standard estetici da seguire in caso di trasformazioni, gruppo di lavoro di cui fa parte anche l’architetto Enrico Hoffer che progettò il quartiere.  

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