Golfo Agricolo, e ora? “Decideremo insieme”. Il GAS: Affidiamolo alla natura

L’incontro nella sede del GAS in via Pacinotti con il vicesindaco Di Chio sul futuro del Golfo Agricolo

Incontro pubblico del gruppo di acquisto solidale. Il sindaco: “Ascolteremo la città”

Un pubblico numeroso, attento e soprattutto molto attivo ha partecipato all’aperitivo organizzato sabato 20 aprile dal GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) di Segrate per parlare del futuro del Golfo agricolo. Ad esporre lo “stato dell’arte” ci ha pensato l’assessore al Territorio Francesco Di Chio che ha illustrato, con una presentazione densa di foto e grafici, l’operazione che ha portato il Comune a diventare proprietario del grande polmone verde. Un evento di indubbia ed enorme portata, che i soci del GAS hanno etichettato come “il più importante degli ultimi anni”, e su cui bisogna ricordare hanno condotto molte battaglie ambientaliste. 

A cosa destinarlo?

Ora si apre però il capitolo del “dopo”, del cosa fare cioè in questa immensa area di 600mila metri quadrati. “A cosa destinarlo? – aveva scritto sui social il sindaco Micheli – Riportarlo alle coltivazioni oppure ad area libera di biodiversità, farlo diventare progressivamente un’area boschiva? Lo decideremo insieme, senza fretta sentendo i pareri, i consigli della città, dei segratesi, i suoi nuovi proprietari”.

“No all’agricoltura, sì al pascolo”

E sabato di idee e pareri ne sono emersi parecchi tra il pubblico, in primis dal presidente del GAS Pietro Aurecchia che ha sposato l’idea di un futuro “libero” per la grande area.  «L’ipotesi di destinarla all’agricoltura rappresenta secondo me un atto autolesionistico  – commenta – oggi è una sorta di paradiso della biodiversità e questi anni di “sospensione”, in cui è stata in qualche modo abbandonata a se stessa, sono stati in realtà anni di intensa attività per la natura che ha potuto agire e crescere indisturbata. Oggi questi terreni sono preziosi per gli apicoltori, ad esempio, perché qui le api non trovano i prodotti chimici utilizzati su gran parte dei terreni intorno a noi. Inoltre, non meno importante, affittare l’area ad un operatore agricolo vorrebbe dire escludere gli abitanti di Segrate dalla fruizione di questo bellissimo polmone verde. Il mio parere, condiviso da molti dei soci GAS, è quello di continuare a destinare l’area, come è sempre stato, al pascolo per due periodi all’anno.  Questo è molto importante per tutto l’ecosistema – spiega Aurecchia, di professione veterinario – perché le pecore rilasciano sul terreno decine di quintali di letame che lo concima e contribuisce ad arricchire l’humus a beneficio di tutte le specie vegetali presenti. A mio avviso non serve avere fretta, né voler fare chissà quali progetti, ma affidarsi alla natura e godere di quello che già c’è. La cosa importante però è che le persone inizino già da subito a frequentarlo, a farlo proprio, a viverlo».

“Attenzione alla sostenibilità economica”

Un consiglio accolto con entusiasmo dalla sala, che ha rilanciato con molte idee, come quella di donare una pianta per ogni famiglia.  «Prendo appunti – ha commentato il vicesindaco Di Chio – voglio però sottolineare che si tratta di un’area enorme e che qualsiasi iniziativa deve essere economicamente sostenibile». Da questo punto di visto l’assessore al Verde Alessandro Pignataro, presente all’incontro,  ha detto:  «C’è la possibilità di accedere a bandi regionali o europei per la forestazione ad esempio, o creazione di filari, è un futuro tutto da scrivere».  

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