Un data center nell’area ex CISE porta in dote al Comune il Golfo agricolo

ex ciseNella foto, il comparto ex Cise di Redecesio, tra via Lambretta e via delle Regioni

Presentato in Commissione Territorio il piano di riqualificazione, con la cessione dell’area agricola al Comune. Giovedì 4 aprile in Consiglio l’ok all’acquisizione dei terreni

Un data center per riqualificare l’ex Cise di Redecesio, con in “dote” la cessione al Comune di Segrate di una porzione di 600mila metri quadrati del Golfo agricolo. C’è una maxi operazione di rigenerazione urbana alla base della notizia anticipata dal sindaco durante la presentazione del “Chilometro Verde”.

«Il Golfo agricolo diventerà patrimonio pubblico», aveva detto Micheli sorprendendo la platea. A definire i contorni del progetto è stata la Commissione Territorio di mercoledì 27 marzo, dove è stato svelato il complesso piano che porterà da una parte alla soluzione dell’annoso problema di degrado del centro ricerche dismesso dal 2003 e dall’altra all’acquisizione dell’area agricola tra Rovagnasco e Milano2, da anni al centro del dibattito politico locale, che sarà ratificata questa sera con una delibera di Consiglio comunale.

«Lavoravamo da mesi sull’ex Cise, ormai da anni abbandonata e spesso oggetto di occupazioni abusive, che rappresenta una criticità enorme per la città e in particolare per Redecesio – ha spiegato il vicesindaco e assessore al Territorio Francesco Di Chio – per rilanciarla abbiamo pensato a un’edilizia in tema con il suo passato, a studentati ma anche a interventi innovativi come un centro di produzione legato all’idrogeno verde, ma i costi di bonifica e i limiti urbanistici dell’area incastonata tra la Cassanese Bis e la zona commerciale hanno tenuto lontani possibili investitori».

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Chi ha bussato alla porta del Comune, mentre nel frattempo il lotto era stato venduto da Enel a un soggetto immobiliare del territorio, erano stati invece gli operatori della logistica. «Ci sono state molte proposte, ma quel tipo di insediamento non era compatibile con la nostra visione di città», ha detto Di Chio ai consiglieri della Commissione. Fino allo spiraglio aperto dalla richiesta per la realizzazione di un data center, e cioè un edificio di produzione di calcolo e immagazzinamento di dati, una sorta di centro nevralgico dove scorrono le autostrade digitali che caratterizzano ormai le attività quotidiane di aziende e privati. «Ci siamo seduti al tavolo, il data center era una proposta migliore delle altre anche per il basso impatto urbanistico, ma è una infrastruttura molto energivora e così abbiamo chiesto importanti compensazioni ambientali». 

La cessione al Comune di Segrate del Golfo agricolo

Tra queste, appunto, il Golfo agricolo. «L’operatore Cyrus One, che è uno dei più importanti a livello mondiale, ha acquistato l’area dalla proprietà Europa 2000 e ce la cederà (il passaggio sarà formalizzato dopo il Consiglio comunale di questa sera, qui la diretta della seduta del parlamentino segratese – ha spiegato l’assessore, regista dell’operazione – si tratta di un totale di 670mila mq, i 4/5 dell’intera area agricola». In cambio, per il meccanismo della perequazione urbanistica previsto dal Pgt, la capacità edificatoria presente sullo stesso Golfo agricolo, di 35mila mq, sarà trasferita nel comparto dell’ex Cise dove verrà solo in parte utilizzata per la nuova costruzione. Si tratta di un complesso di due edifici di 19 e 25 metri di altezza, circondati da una fascia verde, che sorgeranno su un lotto di circa 40mila mq oggi occupato da una cinquantina di palazzine oggetto di frequenti occupazioni abusive. Si tratta dei ruderi del “Centro Informazioni Studi ed Esperienze”, nato nel 1946 come istituto di ricerca e sperimentazione sull’energia nucleare e via via dismesso fino alla chiusura di vent’anni fa. 

La “nuova” via delle Regioni

La cessione del Golfo agricolo non è inoltre l’unica contropartita ottenuta dall’amministrazione comunale. L’operatore infatti, secondo quanto emerso in commissione, si è impegnato alla riqualificazione totale di via delle Regioni, la cui portata sarà ridotta per limitare il traffico di attraversamento da convogliare su una nuova bretella tra via Piaggio (rotonda Decathlon) e via delle Regioni stessa. Nel “pacchetto” inoltre ci sono l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole del quartiere e la cessione gratuita al Comune del calore generato dal data center, da utilizzare con futuri progetti di teleriscaldamento per scuole e privati. «Credo sia un traguardo di cui essere orgogliosi – ha chiosato Di Chio – è un intervento che porta prestigio alla città, strategico per la stessa Milano». Di “successo quasi unico nel panorama italiano”, ha invece parlato il Pd.

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