Sfalcio ridotto dei prati: «Tuteliamo la biodiversità»

Il cartello che spiega la motivazione dello sfalcio ridotto nel prato del Centroparco a Lavanderie

Segrate segue l’esempio di Milano. Avviata la sperimentazione su tre parchi cittadini.

Per ora le zone individuate e segnalate con appositi cartelli che raccontano la novità sono tre: il pratone del Centroparco a ridosso del canile a Lavanderie, l’area verde di via Bologna a Redecesio che l’anno scorso incantò tutti con un manto rosso di papaveri e la porzione in erba che affaccia su via Gaber a Novegro scenario del progetto ReLambro.

La sperimentazione dello sfalcio ridotto a Segrate parte da qui, ma è solo il primo passo di un percorso che l’assessore al Verde, Alessandro Pignataro, ha già delineato nei dettagli. «La riflessione è iniziata ancor prima che entrassi in giunta, con il mio predecessore Damiano Dalerba – racconta – l’idea è quella di aspettare che il prato faccia il suo ciclo, curandolo con un taglio di tipo agricolo per il quale sono necessari mezzi con un’altezza adeguata. Stiamo selezionando un consulente agronomo che ci aiuterà a individuare le aree adatte a questo tipo di gestione e le modalità corrette, poi il Comune deciderà come procedere e concorderà il tutto con l’azienda che del verde si occupa».

A Milano, dove lo sfalcio ridotto è già una realtà più diffusa, non sono mancate le polemiche. «E’ chiaro che, ad esempio, l’area cani accanto al canile andrà curata diversamente – spiega l’assessore – ma sono anni che ci ragiono: ecologicamente è più sensato cercare un giusto equilibrio tra i parchi e i giardini. E poi rispetto a Milano abbiamo attivato un progetto in collaborazione con Associazione Ambiente Acqua e finanziato per tre anni da Cariplo per una gestione più sostenibile, con il coinvolgimento della cittadinanza per spiegare le ragioni dello sfalcio ridotto e di questo modello alternativo. Ci saranno cinque prati fioriti, laboratori con associazioni del territorio e la ditta che cura il verde; ma anche altre aree a sfalcio ridotto con cartelli più specifici, senza dimenticare l’intenzione di coinvolgere i plessi scolastici che aderiranno con momenti didattici in loco».

Insomma, la strada è tracciata, peraltro già dal Dup (Documento unico di programmazione) del 2022, che fissava l’obiettivo di una gestione dei prati che incidesse meno sulla flora e la fauna e che tutelasse la biodiversità. Un tema sollevato anche da Cascina Biblioteca rispetto alla salute e tutela degli insetti impollinatori. «Senza alcuna contraddizione con la cura puntuale del verde – chiosa Pignataro – tanto che abbiamo attivato una quinta squadra per rispondere prontamente a esigenze e segnalazioni».

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