Domande giù del il 21% rispetto all’anno scorso. Ma nei sette asili – comunali e convenzionati – non c’è posto per tutti.
Sono state pubblicate da pochi giorni le graduatorie degli asili nido comunali, liste che decretano chi è stato ammesso e chi invece resta nel limbo della “lista d’attesa”. I dati dicono che a Segrate il 65% dei residenti è stato accolto. Ciò significa che il restante 35% è rimasto senza posto: un dato che può sembrare sconfortante, ma che in realtà dipinge una situazione migliore della vicina Milano (dove gli esclusi sono il 40%) e anche della stessa Segrate di un anno fa (quando fuori dalla porta restò quasi la metà dei richiedenti). Questo però non si deve al fatto che siano aumentati i posti disponibili, anzi, per essere precisi erano uno in meno dello scorso anno. Ad essere cambiati, e in modo significativo, sono i numeri delle richieste.
Per il prossimo anno scolastico le famiglie segratesi che hanno presentato domanda sono state 156 contro le 198 del 2023. Un calo dunque di oltre il 21%, spiegabile probabilmente con il generale calo demografico in corso in tutta Italia, ai minimi storici per tasso di natalità. I posti a disposizione nei sette nidi – quattro comunali e tre convenzionati – erano 101 e dunque 55 bambini sono rimasti esclusi. Per loro, come per tutti i non residenti che hanno comunque provato a fare domanda, una trentina in totale, non resterà che rivolgersi alle strutture private. I costi però possono essere molto diversi. Soprattutto perché le rette comunali variano in base all’ISEE e anche alla fascia oraria di frequenza, cosa che non avviene nei nidi privati. Nei comunali si parte da 210 euro mensili fino a 724 per chi ha ISEE oltre 45mila euro, cifra che però scende a 557 euro al mese se si frequenta dalle 8.30 alle 16.30.
Una boccata di ossigeno potrebbe portarla la nuova struttura in via di ultimazione a Milano2: le due sezioni Primavera per i piccoli di 2/3 anni. Secondo quanto riportato dall’assessore all’Istruzione, Guido Bellatorre, i tempi per la fine lavori non sono variati ed è confermata l’apertura per i primi di gennaio 2025.
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