Galline in fuga a Segrate: 942 salvate da un allevamento intensivo

Andrea Notaro, responsabile del Rifugio della Lega del Cane, con alcune delle galline salvate e poi date in adozione

Incredibile gara di solidarietà coordinata dal Rifugio della Lega del Cane di Segrate che ha dato in adozione tutte le galline destinate al macello.

Tutto è partito quasi per gioco, da una “pazza idea” di Andrea Notaro, responsabile del Rifugio della Lega del Cane di via Caduti di Marcinelle, a Segrate. “Ho saputo che nel giro di breve tempo tutte le galline ovaiole di un allevamento intensivo in provincia di Como sarebbero andate al macello – racconta – e mi sono detto che dovevo provare a salvarle, anche solo qualcuna avrebbe fatto la differenza. Mai e poi mai avrei immaginato di poterle salvare tutte!”.

L’appello via social

Perchè la pazza idea di Andrea, lanciata sui social a inizio giugno sulla pagina “Pelosi Rifugio” destinata alle adozioni del canile, ha subito avuto un’eco incredibile, che ha mosso e coinvolto centinaia di persone a Segrate, Milano e anche da altre città ben più lontane. “All’inizio l’obiettivo era quello di riscattare le galline all’allevatore, in modo che non le mandasse al macello – spiega Andrea. Occorreva raccogliere 3 euro per ogni gallina. E ho raccolto subito donazioni da tantissime persone, anche da bambini, e persino dalla curva dell’Inter, che mi hanno permesso in poco tempo di coprire completamente il riscatto per tutte le 942 ovaiole”.

Trovare una casa

A quel punto però bisognava trovare loro una casa e allora è partita l’operazione “Galline in fuga” chiedendo a chi poteva di prendersene carico. “Qui è stata la sorpresa più grande che mai mi sarei aspettato: così tante persone si sono fatte avanti per adottarle che mi ha davvero commosso. Ci sono state due veterinarie che hanno preso quelle con problemi di arti fratturati o altre complicazioni e le hanno curate. C’è stata una signora che è arrivata dalla provincia di Pistoia per adottarne ben 40… Il telefono suonava ininterrottamente, in poche settimane tutte hanno trovato una famiglia”.

“No, nessuno le ha prese per mangiarle”

Alla domanda se magari qualcuno le abbia prese con intenzioni non proprio caritatevoli, Andrea risponde senza esitazione: “Impossibile che qualcuno le abbia prese con altri scopi. Prima di tutto perchè ho conosciuto personalmente ogni adottante e poi perchè sono pelle e ossa, conciate male dopo essere state sfruttate due anni in un allevamento intensivo…. si tratta di accudirle e aspettare che tornino a fare le uova”.

Una situazione diffusa

Quello che stava per succedere nell’allevamento comasco non è certo un caso isolato. “Ci sono migliaia di allevamenti intensivi che lavorano allo stesso modo – spiega Andrea. Cioè sfruttano le galline per i loro primi due anni e mezzo, quelli in cui sono più produttive e poi le sostituiscono con altre. E’ assolutamente legale e le galline eliminate, che chiamano esaurite, finiscono come scarti di macellazione”.

“Tornare a comprare in cascina”

Lo scopo di tutta l’operazione, oltre a quello di salvare tanti animali da una sicura fine, è stato proprio quello di sensibilizzare sul sistema intensivo: “Tanti non lo sanno, e pensano che magari gli allevamenti a terra siano meglio, in realtà si tratta sempre dello stesso meccanismo….Quello che consiglio è di tornare ad acquistare in cascina, dai piccoli produttori, da chi alleva in modo più rispettoso del benessere animale”.

Lunga vita alle galline

Perchè le galline possono vivere dai 5 agli 11 anni se si trovano in un contesto adatto a loro. Parola di Andrea che, nemmeno a dirlo, ospita a casa sua una piccola delegazione di ovaiole già da 5 anni. “Ho costruito loro un piccolo chalet e hanno spazio per razzolare. Mi regalano uova fresche tutti i giorni. Sono considerati gli ultimi degli ultimi e invece sono animali adorabili”.

 

Be the first to comment on "Galline in fuga a Segrate: 942 salvate da un allevamento intensivo"

Rispondi