Il piano presentato alla maggioranza: zone verdi e insediamenti “green” attorno a via delle regioni. «L’obiettivo è renderla attrattiva con uno sviluppo armonioso», spiega l’assessore Di Chio. Che ha preso in prestito l’acronimo dal più famoso “NoLo” per battezzare il progetto
Un piano per cambiare faccia all’area nord di Redecesio, quella che dalle scuole si estende fino al tracciato della Nuova Cassanese attorno a via delle Regioni . Dopo alcuni mesi di analisi, la “disclosure” è arrivata la scorsa settimana con la presentazione del progetto – al momento poco di più di un masterplan – alla maggioranza da parte dell’assessore all’urbanistica Francesco Di Chio. Che lo ha anche “battezzato” prendendo in prestito da Milano un acronimo molto in voga nel capoluogo negli ultimi anni. Il piano, almeno ufficiosamente, per ora, si chiama infatti “ReNo”, sigla che sta per “Redecesio Nord” e richiama esplicitamente NoLo (Nord di Loreto) il quartiere del Municipio 2 milanese che si sviluppa tra viale Brianza, Turro e Stazione Centrale.
«Sì – sorride Di Chio – vogliamo ripensare quella zona rendendola un luogo attrattivo, con aree verdi, nuovi insediamenti di qualità, un secondo “km verde” (oltre a quello previsto per la Cassanese) su via delle Regioni che faccia da elemento di unione tra i vari servizi e le funzioni presenti nel quartiere». Per farlo l’idea è quella di rigenerare le diverse aree oggi abbandonate o non utilizzate, ovviamente in chiave “green” come impone il momento storico. Ma la partita è tutt’altro che semplice. Al momento, infatti, solo due pezzi del puzzle sono già al loro posto. Il primo è il parco sorto nelle scorse settimane sull’area dell’ex cantiere Serravalle, che è stato smantellato, trasformato in superficie verde e consegnato al Comune. C’è poi l’area ex Aler, 4mila mq tra via delle Regioni e via Reggio Emilia che nelle scorse settimane sono stati restituti a via 1° Maggio. Su quel terreno sarebbero dovuti sorgere nuovi alloggi di edilizia popolare, ma la convenzione stipulata nel 2008 è rimasta lettera morta e il Comune ha deciso di rientrare in possesso dell’area restituendo all’ente regionale gli oneri a suo tempo versati (109mila euro).
Per completare il disegno abbozzato dall’amministrazione comunale c’è però da definire il futuro del grande comparto dell’ex Cise e anche di una porzione di 10mila mq affacciata sulla trincea della Viabilità speciale su cui pende un vecchio piano di intervento mai attuato, “Redecesio Nord”, con destinazione residenziale e per il quale sono già stati versati 2 milioni di euro di oneri di urbanizzazione dall’operatore. «Si tratta di due aree private e il dialogo con gli operatori è aperto – spiega Di Chio – il nostro obiettivo è uno sviluppo armonico che si integri al contesto che è quello di un quartiere residenziale». Un indirizzo che sembra allontanare le ipotesi di un polo logistico sull’ex centro ricerche Enel. «Il tavolo con le proprietà è aperto – continua l’assessore – pensiamo piuttosto a un intervento di tipo residenziale e direzionale, che magari si colleghi alla storia di quel luogo che fu un importante polo italiano di ricerca sull’energia, che cresca attorno all’asse di via delle Regioni che intendiamo ridimensionare e trasformare in “boulevard” più funzionale ai collegamenti con i servizi della frazione, come le scuole e i negozi».
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