Trentatré alberi al Centroparco per dire “ciao” alla città: «Così ringrazio la mia Segrate»

Gli alberi regalati dall’eco-benefattore che sono stati piantumati nella zona del parco giochi di Lavanderie

Trentatré alberi, uno per ogni anno della sua vita trascorso a Segrate, «per ringraziare la città che mi ha cresciuto e mi ha regalato tanti momenti indimenticabili». È il regalo alla comunità cittadina di un residente, che ha deciso di congedarsi così dalla sua Segrate seguendo la sua strada che l’ha portato altrove (anche se non molto distante). Un gesto simbolico, carico di amore per la propria città e dai molteplici significati, quello del protagonista di questa bella iniziativa che ha però scelto di restare nell’anonimato. Gli alberi – degli aceri ricci – sono stati nei giorni scorsi piantumati al Centroparco, nella zona del parco giochi di Lavanderie. Il tutto a spese del donatore che ha scelto le piante e ha concordato con l’amministrazione comunale tempi e modalità di posa. Per ora gli “alberelli” si stagliano discreti nel pratone sulla sponda Ovest del parco, ma cresceranno per diventare una bella distesa di alberi a dare ombra e ossigeno alla città.

«Le mie radici sono a Segrate, volevo lasciare una traccia, un segno della mia presenza in questa città cui sono e resterò sempre molto legato – racconta l’anonimo donatore al “Giornale di Segrate” che è riuscito a contattarlo – durante gli anni, trentatré, che ho passato in città non sono riuscito a partecipare, a rendermi utile quanto avrei voluto: ecco, le piante rappresentano sia la voglia di lasciare una testimonianza ben… salda in questo luogo cui sono molto legato sia una sorta di restituzione, di impegno verso la comunità: ho scelto l’acero riccio, o platanoide, perché è l’albero mangia-smog per eccellenza, ha quindi un forte valore ambientale».

Un gesto non comune, questa donazione, tanto più in una città “di confine” con la metropoli come Segrate, così frammentata e priva, secondo molti, di una propria identità. «Chi l’ha detto che soltanto chi viene dal classico paesino di montagna possa provare questo attaccamento per la propria “terra”? – sorride il protagonista di questa bella storia – Anzi, spero che questo piccolo gesto possa in qualche modo far sentire un po’ più segratese chi vive o si trasferirà a Segrate…».

«Ho apprezzato moltissimo questa iniziativa che abbiamo subito accolto e portato a termine – il commento del sindaco Paolo Micheli – è il segnale che Segrate, nonostante i diversi quartieri, è una comunità e che esiste l’orgoglio di essere segratese. La nostra città lascia sempre ottimi ricordi, lo vedo anche dai commenti e dai messaggi che ricevo da chi si è dovuto trasferire per motivi di famiglia o di lavoro. Ringrazio questo segratese anche per il tipo di regalo che ci ha voluto fare: gli alberi sono il nostro passato, presente e futuro.F

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