Linate chiude per lavori: tre mesi senza aerei (e rumori)

La pista dell'aeroporto sarà oggetto di interventi di manutenzione

Un’estate senza aeroplani. Per tre mesi la pista del Forlanini sarà al centro di un grande intervento di manutenzione che porterà al rifacimento completo della copertura in bitume. Per tutta la durata dei lavori l’aeroporto cesserà ogni attività di volo e i cittadini segratesi potranno dimenticarsi il rumore… diventato ormai familiare.

Dal 27 luglio al 27 ottobre 2019 i voli saranno sospesi e trasferiti presso gli altri due aeroporti lombardi: Malpensa e Orio al Serio.

I lavori sullo scalo, che ne “miglioreranno la qualità, il livello di sicurezza e il design”, non si esauriranno però a fine ottobre. I cantieri per il restyling dell’area di imbarco – con l’ampliamento dell’offerta commerciale – e il rinnovo del sistema di gestione dei bagagli (BHS) si protrarranno infatti fino al 2021.

Il totale degli investimenti per la “nuova Linate” messi in campo da SEA in queste due fasi di intervento ammonta a oltre 70 milioni di euro.

L’ultima volta che il traffico sullo scalo venne fermato per il rifacimento della pista era il 2002 (prima ancora era successo nel 1982); un’era geologica fa… l’Alta Velocità non aveva ancora scalzato Linate per le tratte interne, su tutte la Milano-Roma, e il Forlanini, luogo mitico dell’aviazione fin dai suoi primordi, era ancora il terzo aeroporto italiano per movimenti annui. Da allora, Linate ha conosciuto la concorrenza sempre più pressante di Malpensa da un lato (24,6 milioni di passeggeri nel 2018, +7%) e di Orio al Serio dall’altro (quasi 13 milioni di passeggeri nel 2018, +4,3%); ha sofferto il diffondersi dei voli low cost; ha fatto i conti con la lunga crisi industriale di Alitalia che su Linate ha ancora una quota di mercato del 66 per cento, ed infine, ha visto lo scalo orobico superarlo di slancio. Ora però, dopo quasi vent’anni, qualcosa sta cambiando… la nuova fermata Forlanini del passante ferroviario, la M4 a Linate, l’interscambio con l’Alta Velocità nella nuova stazione di porta, gli investimenti diretti sulle infrastrutture aeroportuali… sono tutti segni premonitori di uno sviluppo imminente.

Una concentrazione di investimenti – compresi quelli di Westfield – che supera i due miliardi di euro e non lascia dubbi sulla direzione intrapresa. 

Nei tre mesi di stop saranno migliaia i voli dirottati su Malpensa e oltre 400 i dipendenti SEA (il gestore aeroportuale) che verranno spostati su altri scali. Durante il periodo di chiusura di Linate, il treno Malpensa Express sarà potenziato con il raddoppio di tutti i convogli e verranno aumentati gli autobus diretti verso lo scalo varesino. Inoltre, grazie alle convenzioni stipulate da SEA, chi prenderà la A4 per raggiungere Malpensa e utilizzerà i parcheggi ufficiali dell’aeroporto, verrà rimborsato per il 100% del pedaggio autostradale, mentre chi prenderà il taxi pagherà una quota forfettaria di 95 euro da dividere con gli altri passeggeri. Quello dei segratesi e di Linate è il più classico dei matrimoni di interesse… alcune cose di lui proprio non ci vanno giù, ma farne a meno ci sembra impensabile.

L’aeroporto è certamente fonte di grande inquinamento acustico, ma oltre ad essere un grande contribuente per le casse comunali, dà lavoro direttamente o indirettamente a centinaia di famiglie segratesi.

In questi tre mesi di pausa di riflessione ogni tanto rivolgeremo il pensiero al caro vecchio aeroporto – soprattutto coloro che per lavoro saranno costretti a spostarsi a Malpensa e Orio. Ci godremo quest’estate senza rumore, certo, ma poi torneremo fra le sue braccia. Il futuro della nostra città passa (ancora) da Linate.

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