Massimiliano-Gide colora Redecesio: i miei disegni contro il degrado

Massimiliano Lo Verde davanti alla sua "creazione" al parco Don Gnocchi

Si chiama Massimiliano Lo Verde, ma il suo nome d’arte, la sua “tag”, come in gergo si chiamano le firme dei “writer” è Gide 1983. Massimiliano-Gide vive da sempre a Redecesio, ha 36 anni e lavora come operaio in una grande multinazionale, ma la sua passione sono i disegni, quelli fatti con la bomboletta sui muri. “Sì la bomboletta… quella con puoi fare disastri o cose bellissime – ci racconta con un sorriso. Io ho iniziato a usarle più di 20 anni fa e nel tempo ho capito che non tutti i lavori vengono apprezzati dalla gente comune, meglio allora puntare su disegni più facili, di impatto, che possano arrivare a tutti”. Ed ecco allora maturare un’idea e metterla in pratica in pochi giorni proprio nel suo quartiere, a Redecesio, all’ingresso del parchetto di fianco all’oratorio.

“Qui c’è da almeno 20 anni una scultura che nessuno ha mai saputo né di chi fosse né a chi fosse dedicata. Un monumento incolore, oggetto di continui imbrattamenti e atti vandalici. Ecco, ho voluto dipingerla e darle un senso, un messaggio che arrivasse anche ai bambini. Davanti ho disegnato tre super-eroi e sul retro il Joker di Batman: sono il bene e il male, due facce della stessa medaglia, gli opposti che hanno bisogno l’uno dell’altro per poter esistere”.

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E non hai paura che qualcuno poi la rovini, la vandalizzi?

“No, perché credo che le cose belle si facciano rispettare”.

In che stato hai trovato il monumento?

“In uno stato pietoso: pieno di scritte, bottiglie rotte, sporcizia… Già negli anni 90 altri ragazzi avevano iniziato a ripulirlo e portare un po’ di colore: il primo disegno era stato un bulldog. Poi negli anni è stato tutto scarabocchiato. Spero di aver portato con i miei disegni un po’ di bellezza per tutti i bambini, ragazzi, genitori che lo frequentano”.

Ci sono altri tuoi lavori in giro per Segrate?

“Tutti i miei lavori ora sono sotto il fango della nuova Cassanese! Li avevo fatti su un muro che ora non c’è più che delimitava la proprietà della viabilità speciale… “

Hai in programma altri interventi in qualche altra zona degradata?

“Mi piacerebbe molto poter intervenire sul muro all’inizio di via Morandi: un lungo muro bianco pieno di scritte, anche oscene, imbrattato. Vorrei poterlo disegnare, magari coinvolgendo i ragazzi che vogliono imparare questa arte”.

Insomma una cosa autorizzata questa volta?

“Sì, scriverò in Comune per chiedere il permesso: potrebbe diventare un laboratorio di creatività, un modo per insegnare ai ragazzi che la loro energia si può esprimere non distruggendo, ma creando qualcosa di bello”

 

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