Bus 925, altre proteste per il cambio del percorso

La promotrice della petizione che chiede venga mantenuto il collegamento con Redecesio

Continua a far discutere il piano dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale che ha ridisegnato le linee dei bus cittadini. Dopo le proteste di Milano 2, abbracciate dall’amministrazione Micheli (che ha presentato a settembre all’Agenzia una proposta per ripristinare il collegamento con piazza Udine), è ancora la “nuova” 925 nel mirino degli utenti. Stavolta, quelli di Redecesio.

«Con il nuovo tracciato l’autobus non passerà più nel quartiere di Redecesio, con grandi disagi per i residenti»

spiega Cristina Volpi, che ha avviato nei giorni scorsi una petizione che ha già sfiorato le trecento firme, pronta ad atterrare sul tavolo dell’assessore ai Trasporti, Antonella Caretti. Con un secco “no” alla soppressione del prolungamento della 925 che oggi attraversa la “dorsale” di Redecesio, via delle Regioni, facendo capolinea al laghetto Atm. «Consideriamo assolutamente errata la scelta di eliminarlo, in quanto implica per i cittadini di Redecesio il non avere più nessun collegamento diretto con le scuole di Milano 2, l’Istituto Sabin in particolare di cui fanno parte anche i plessi della nostra frazione, né con l’ospedale e gli altri servizi lì presenti», spiega la portavoce. E non solo. Perché i malumori riguardano anche la linea 924. «Anche in questo caso la scelta dell’Agenzia TPL comporta disagi per chi abita qui – continua Volpi – per come è stata modificata infatti ci costringerebbe a prendere due se non in certi casi tre diversi autobus per raggiungere servizi essenziali come cimitero o mercato o per raggiungere San Felice e Novegro/Linate».

Cristina Volpi con il foglio della petizione e le firme raccolte

Un vero e proprio puzzle di percorsi, orari e coincidenze che, per ottimizzare il sistema, si sta scontrando con la “routine” dei tanti cittadini che si spostano con i mezzi pubblici. «Ma non parliamo certo di pigrizia o di capricci – dice la promotrice della raccolta firme («un’iniziativa che non c’entra nulla con la politica, tanto che ho cortesemente rifiutato l’aiuto propostomi da esponenti politici o comunque attivi nel dibattito politico locale», precisa) – io ad esempio lavoro a San Felice e ci metto quasi un’ora da Redecesio: non mi lamento, ma con questa novità la situazione sarebbe insostenibile. Il mio è un caso particolare, ma a essere svantaggiati saranno soprattutto studenti, anziani e disabili diretti al San Raffaele e lavoratori perché Redecesio rischia di restare tagliata fuori». Il prossimo passo? «È stata l’assessore Caretti, che mi ha ricevuto e ascoltato con grande disponibilità, a suggerirmi questa azione – spiega Volpi – una volta terminata la raccolta delle adesioni la protocollerò in Comune sperando possa servire per aprire un confronto, così come so che sta succedendo per Milano2».

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