Rifiuti 2020: in arrivo il sacco rosso e cestini “intelligenti”

Il sacco rosso, già utilizzato in città per un primo test, portò alla diminuzione del 30% del "nero"

Cresce la raccolta differenziata a Segrate. Ma non abbastanza per entrare negli “Oscar” dei Comuni Ricicloni assegnati ogni anno da Legambiente. I risultati del dossier sono stati resi noti a fine novembre, un’occasione per fare il punto sui dati segratesi in vista dell’avvio del nuovo bando per la gestione rifiuti che dopo lo stop imposto dal Tar è ormai quasi pronto al varo.

Differenziata al 67%

«Siamo arrivati al 67% di raccolta differenziata, un dato in crescita rispetto a cinque anni fa – dice Santina Bosco, assessore all’ambiente – non sorprenda comunque l’assenza di Segrate dalla classifica dei Comuni ricicloni dato che si tratta di Comuni per lo più piccoli, che non hanno come noi grandi produttori di rifiuti indifferenzziati come San Raffaele, aeroporto oltre al grande numero di realtà produttive presenti sul territorio.  C’è poi il caso di Cernusco dove da anni è attivo l’Ecuosacco, la versione locale del Sacco rosso per la raccolta dell’indifferenziato».

Sacco Rosso per il “nero”

Ecco, il Sacco rosso. Sarà questa una delle novità principali del nuovo bando per la gestione rifiuti comunale, vinto ancora una volta da Amsa. Un progetto già testato in città – una sperimentazione durata alcuni mesi tra 2016 e 2017 nella zona Mulini-Boffalora e in alcune vie di Rovagnasco – che diede ottimi risultati ma che fu stoppata. E che ora è pronto a partire in tutta la città con un probabile balzo in avanti sulla quota di differenziata. «C’era un problema di costi – spiega l’assessore – dato che la legge imponeva l’utilizzo di sacchi con microchip per i Comuni che avessero iniziato da zero il servizio». Una spesa che avrebbe reso necessario un aumento della Tari. «Il sacco rosso aveva fatto registrare una diminuzione del 30% del “nero” nelle zone testate – spiega Bosco – si tratta di una modalità che favorisce le buone abitudine perché da una parte i sacchi consegnati alle famiglie, calcolati in base al nucleo famigliare, sono limitati, dall’altro rende possibile identificare le eventuali trasgressioni. Uno strumento che sarà anche fondamentale nel passaggio successivo che riguarda la tariffazione puntuale del costo in base alla produzione effettiva di rifiuti indifferenziati».

Cestini “intelligenti” e “casa del riuso”

Tra le altre novità che saranno introdotte assieme al Sacco rosso – la cui introduzione, dopo una prima fase di analisi dei dati su famiglie e aziende, potrebbe essere intorno a metà 2020 – sono la collocazione di 150 cestini con “sensore troppo pieno”, circa il 10% della dotazione complessiva in città, l’incremento del personale assegnato alle ispezioni, sia in aziende sia presso le abitazioni, e la realizzazione di una “casa del riuso” sul terreno della piattaforma ecologica di via Rugacesio. Un luogo dove sarà possibile conferire oggetti e materiale in buono stato per essere riutilizzati.

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