Fari accesi sulla mobilità della “Fase 2”, con il rientro al lavoro di diverse categorie di lavoratori a partire dal 4 maggio. Con i timori di un abbandono di massa dei mezzi pubblici a favore delle auto private e una conseguente esplosione del traffico sulle strade cittadine e verso il capoluogo. Il dibattito – partito già da qualche giorno a Milano – si accende anche a Segrate, con una lettera inviata al sindaco Micheli da Segrate Ciclabile, l’associazione che da anni è impegnata in città nella promozione della bicicletta e della mobilità dolce.
A preoccupare i ciclisti segratesi, che hanno sottoscritto un appello assieme ad altre 49 associazioni della Martesana indirizzata ai primi cittadini della zona, il graduale ritorno alla normalità con la riapertura delle attività e quindi il ritorno agli spostamenti quotidiani di cittadini e lavoratori condizionato però dalle stringenti misure di sicurezza anti-contagio previste per il trasporto pubblico. «Il servizio pubblico per quanto riguarda Segrate, quindi Passante Ferroviario e autobus, non riuscirà a far fronte alla richiesta di mobilità in sicurezza dato che già si parla di una riduzione del 70% di capacità e tantissimi preferiranno l’utilizzo di mezzi privati per raggiungere il posto di lavoro o il negozio preferito», l’allarme lanciato dal presidente di Segrate Ciclabile, Stefano Lodi.
L’antidoto? Il potenziamento della mobilità dolce, pedonale e soprattutto ciclabile, per ridurre l’impatto del prevedibile aumento del traffico con i mezzi pubblici a regime ridotto e i timori per i rischi di contagio. «Una delle soluzioni a questo problema è da trovarsi nella mobilità attiva, a piedi o in bicicletta che permette di percorrere facilmente distanza fino ai 10 km (di più con l’e-bike), non inquina, occupa poco spazio e il cui costante utilizzo rafforza le difese immunitarie», piega Segrate Ciclabile. Che chiede al sindaco Micheli un’accelerazione sul processo di approvazione del PUMS (Piano urbano della mobilità sostenibile) e una campagna di informazione e incentivi per portare quanti segratesi possibile “in sella” invece che sui sedili delle proprie automobili.
PISTE CICLABILI, SEGNALETICA E UNA RETE DI EMERGENZA “POP UP”
Tra le proposte di Segrate Ciclabile al sindaco e al mobility manager di Segrate Andrea Belloni (responsabile anche dell’Ufficio biciclette aperto da alcuni mesi in via 1° Maggio), in particolare, il completamento dei tratti mancanti della rete ciclabile sulle direttrici da e per Milano – via Corelli, via Lambretta, Cassanese – per far fronte alle necessità dei pendolari che lavorano nel capoluogo, oltre a quelli per i Comuni limitrofi. Un obiettivo a medio termine affiancato a una serie di suggerimenti per l’immediato, a partire – come si legge nella lettera inviata ai sindaci – da una rete di emergenza o “pop up” realizzata con la sola segnaletica, a costi contenuti, destinando tratti delle strade alla sola viabilità ciclabile. Infrastrutture quindi, ma anche campagne di informazione e incentivi per l’utilizzo della bicicletta, tra cui ad esempio aiuti alle imprese che consegnino a casa con servizio di cargobike e sgravi fiscali per aziende che incentivino la mobilità dolce e per l’acquisto dei mezzi di trasporto.
BICICLETTE IN DONO ALLE FAMIGLIE BISOGNOSE
Tra le idee di Segrate Ciclabile, anche un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà per cui l’acquisto di biciclette possa rappresentare un ostacolo economico. “Ci piacerebbe proporre un coordinamento con i Servizi Sociali comunali per poter offrire biciclette ripristinate dalla nostra ciclofficina a chi ne avesse più necessità – dice l’associazione – allo stesso tempo stiamo valutando il modo per intensificare l’attività di ciclomeccanica per far fronte alla crescente richiesta di supporto che certamente si concretizzerà nel prossimo futuro”.
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